Torchlight II – Recensione Torchlight II

Eroi (non più) solitari

Nel primo Torchlight, la "gara" al potenziamento che ogni giocatore di hack’n’slash compie per il proprio ludibrio perdeva ogni valore una volta terminato il gioco, e poteva solo essere ripetuta in solitudine rendendo l’esperienza fine a se stessa. Ciò non è più vero nel seguito, dove finalmente è possibile mostrare i muscoli online – nonché armi, armature, magie, companion e chi più ne ha più ne metta. Il multiplayer nasce come esperienza cooperativa fino a 6 giocatori, e grazie alla personalizzabilità si osservano spesso e volentieri personaggi di uguale classe con capacità molto diverse – è così che si finiscono ad osservare Embermage che scagliano magie di elementi opposti o Engineer dediti alla lotta corpo a corpo piuttosto che lasciare che le macchine da loro costruite combattano. Indipendentemente dalla classe dei partecipanti, ogni giocatore in più aumenterà la resistenza dei nemici, alzando il livello di sfida e conseguentemente i loro drop – unici per ogni giocatore ed invisibili a ogni altro partecipante, cosa che risparmierà eterne lotte per l’accaparramento di un oggetto. In sostanza, si ha un buon fattore di rigiocabilità, anche sentendo la mancanza di un solo elemento: il PvP (player versus player). Non che sia totalmente dimesso, ma si tratta di una opzione totalmente sottosviluppata e lontana da ciò che hanno avuto in mente gli sviluppatori, ma chissà che qualche modder non si curi di questo, dato lo spazio lasciato anche agli appassionati più sfrenati per creare le loro avventure.


Eroi colorati

Abbiamo già detto come il profilo grafico di Torchlight II faccia l’occhiolino allo stile Blizzard: forse è una affermazione azzardata, ma è impossibile non constatare qualche somiglianza nel momento in cui si notano gli scenari dalla palette di colori brillanti e personaggi dalle fattezze grossolane. Ad ogni modo, abbandonati i concetti di stile e tralasciando i tecnicismi, si può tranquillamente affermare che gli sviluppatori abbiano fatto il loro meglio, non tanto nell’uso di tecnologia, imparagonabile alle produzioni milionarie delle case maggiori, quanto nella cura del risultato finale. Raramente un gioco risulta così pulito e privo di bug, e considerando che si tratta di un prodotto promosso alla stregua di un indie, è veramente difficile credere che siano stati in grado di rilasciare un gioco completo a un prezzo così popolare e con una cura ben maggiore di ciò a cui purtroppo siamo stati ormai abituati. L’impatto risulta pertanto gradevole, con una sufficiente varietà di ambientazioni per non annoiare l’occhio e un supporto sonoro adatto ad accompagnare le numerose ore di gioco che si prospettano.

Eroi e basta

È difficile spiegare perché Torchlight II sia in grado di distinguersi dalla massa, eppure si tratta di un dato di fatto. La fruibilità è immediata e riesce sicuramente a coinvolgere in varie ore di sano tempo perso, molto più di titoli molto più blasonati, ed a dispetto di questi ultimi proponendosi ad un prezzo competitivo. Il vero punto di forza è probabilmente questo: è un titolo completo, ben sviluppato e che è stato accuratamente ripulito prima di essere pubblicato, e può tranquillamente competere con i suoi maggiori concorrenti. Un verdetto finale molto positivo, le uniche ombre di dubbio riguardano il mancato sviluppo del multiplayer competitivo e lo stile grafico migliorabile.

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