Wonder Boy: The Dragon’s Trap – Recensione

Se c’è una parola che nel mondo indie diffonde terrore, questa è la parola “retro”: la voglia di retrogame ha portato alla luce ottimi successori spirituali, ma anche terribili remake. Quando quindi ricevemmo la notizia che Lizardcube, piccolo sviluppatore francese composto da ben cinque persone, avrebbe sviluppato un remake di Wonder Boy III: The Dragon’s Trap (chiamato Wonder Boy: The Dragon’s Trap), plaftorm 2D nato per Sega Master System, sapevamo che avremmo dovuto accantonare le emozioni nostalgiche che Sega e Westone ci fecero provare nel 1989 e prepararci a criticare in modo oggettivo il progetto.

L’avventura inizia con l’arrivo del nostro eroe (o eroina) al Castello del Mostro, dove si cela il temibile Meka-Dragon. Dopo aver sconfitto il mostro, a causa della maledizione lanciata dal boss stesso, il protagonista viene trasformato in una lucertola  e intraprende il viaggio per spezzare l’incantesimo. Ma aspettate, non è la stessa trama del vecchio Wonder Boy III: The Dragon’s Trap?

Ebbene ecco svelato il senso di questo remake: Wonder Boy: The Dragon’s Trap è nella sua interezza il vecchio gioco per Master System, adornato da un’accattivante grafica fumettistica e un’ottima resa in performance.

Wonder Boy: The Dragon's Trap
Iniziamo la nostra analisi da questo innovativo comparto grafico: animazioni fluide da cartone animato accostano uno stile colorato e divertente. Vedere tale qualità grafica in un gioco vecchio di quasi trent’anni ci ha fatto subito capire che non stavamo provando il solito porting emulato, ma che eravamo effettivamente di fronte a un progetto pensato e realizzato con cura.

Ogni ambientazione è ricca di dettagli e di chicche grafiche molto piacevoli, come le ombre create dalle palme sulla spiaggia. Anche il villaggio, nodo centrale dell’avventura in cui torneremo anche in caso di game over, rivestito di questa nuova veste appare molto più ricco.

Allo stesso modo, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’apparizione dei boss: anch’essi esaltati dallo stiloso restyling, acquistano molto più carattere e si amalgamano in modo sorprendente con le aree a loro dedicate. Quel che prima era una minaccia piatta, ora è un nemico ricco di dettagli che incute terrore (per quanto concesso dallo stile cartoon).

Wonder Boy: The Dragon's Trap
A condire il moderno stile ci sono la fluidità e la risoluzione offerte dall’attuale generazione di console (PS4, Xbox One e Switch, più una versione PC di prossimo rilascio) che restituiscono fluidi 60FPS stabili e costanti. Certo, Wonder Boy: The Dragon’s Trap non è il gioco più difficile da eseguire, ma apprezziamo che questo dettaglio non sia mancato.

Wonder Boy: The Dragon's Trap

Ora però i puristi del gaming vecchia scuola staranno già gridando all’eresia e staranno preparando i loro forconi e un biglietto per la Francia: “Perché non mantenere il vecchio stile del gioco? Dove sono i pixel?”. Non temete, Lizardcube ha pensato anche al vostro sconfinato amore per i quadratini: con un semplice tasto, in qualunque fase del gioco sarà possibile passare dalla grafica moderna all’esatta grafica del Master System (ovviamente framerate e risoluzione rimarranno moderni). Una piacevole inclusione, soprattutto per chi ama vedere come 28 anni di differenza di stile grafico possano cambiare la percezione di un gioco.

Wonder Boy: The Dragon's Trap
Ovviamente il comparto sonoro segue a ruota l’ammodernata controparte grafica : l’originale colonna sonora 8-bit cede il posto a una versione più attuale e strumentale, donando più spessore al remake proposto dal developer. Ogni musica verrà riproposta in questa veste più ricca e curata, pur rimanendo legata alle melodie originali.

Wonder Boy: The Dragon's Trap
È passando però al gameplay che troviamo il vero cuore di Wonder Boy: The Dragon’s Trap. Mantenuto anch’esso perfettamente identico rispetto alla versione originale, trasmette come platform una sensazione di precisione e di controllo eccellenti.

Poche le azioni base che il nostro protagonista potrà effettuare: muoversi, saltare, colpire il nemico con la spada, usare oggetti e parare i colpi con lo scudo – azione che, come nei vecchi Legend of Zelda, avverrà senza premere alcun tasto – azioni che verranno arricchite da quelle concesse dalle maledizioni che ogni drago-boss ci scaglierà. Esse infatti ci trasformeranno in uomo-lucertola (che potrà sputare fuoco), uomo-topo (che potrà arrampicarsi sui muri), uomo-piranha (con l’abilità di nuotare), uomo-leone (con un’incredibile forza) e uomo-falco (che potrà volare), tutte forme che aumenteranno il divertimento e la varietà del gameplay. A completamento delle azioni possibili vi saranno inoltre oggetti come tornadi, fulmini, frecce e boomerang, utilizzabili come armi durante l’esplorazione dei vari terreni di gioco.

Wonder Boy: The Dragon's Trap

Ovviamente, essendo un’esatta rimasterizzazione del titolo originale, Wonder Boy: The Dragon’s Trap restituisce una sensazione di “vecchio” che anche una moderna veste grafica non può nascondere. Benchè i vecchi fan dei platform 2D 8-bit approveranno di buon grado l’immutata difficoltà (come in tutti i giochi dell’epoca, con quella sensazione di sfida a causa della precisione necessaria e i puzzle trial and error), i nuovi giocatori potrebbero trovarla strana e fuori luogo. D’altronde erano altri tempi e anche questo genere, nonostante sia ancora esistente, ha subito delle evoluzioni notevoli in questi ventotto anni. Infine, se ve lo state chiedendo, il sistema a password per salvare i progressi è rimasto immutato. Preparate carta e penna come allora!

Wonder Boy: The Dragon's Trap


Wonder Boy: The Dragon’s Trap è quello che ogni remastered o remake dovrebbe essere. Certo, ha indossato un vestito più attuale e “stiloso” per meglio accomodare i moderni giocatori, ma il cuore rimane lo stesso, con i suoi segreti e il suo gameplay datato ma sempre appagante. Il titolo rappresenta una perla rara tra gli indie e una dolce risposta alla nostalgia degli affezionati della vecchia scuola. È un progetto che non ha sprecato l’approvazione di Sega e che ha dimostrato come impegno, dedizione e soprattutto passione possano dare vita a qualcosa di unico. 

8.6

Pro

  • Nuovo stile grafico colorato e divertente
  • Vecchio stile mantenuto in modo eccellente
  • Gameplay preciso
  • Prestazioni ottime
  • Soundtrack eccellente

Contro

  • Gameplay datato
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