Yooka-Laylee and the Impossible Lair – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Con l’arrivo di Banjo e Kazooie su Super Smash Bros. Ultimate, i fan di vecchia data si sono commossi mentre i più giovani si sono quantomeno incuriositi. Chi provò con mano, ai tempi della sua uscita, le avventure di Banjo-Kazooie, avrà quasi di certo contribuito, qualche anno fa, allo sviluppo di Yooka-Laylee, successore spirituale del titolo N64. Gli sviluppatori di Playtonic, forti della passione per il gioco originale, hanno donato quindi al mondo una lettera d’amore all’orso e al pennuto, generando come nuovi protagonisti un buffo camaleonte in compagnia di un pipistrello. Sebbene Yooka-Laylee fosse perfettamente in linea con la sua musa, non ottenne grosse lodi di critica a causa della sua eccessiva fedeltà ai tempi di Banjo, senza considerare quindi il cambio generazionale.

Questa volta Playtonic sembra voler dire al mondo che l’IP di Yooka-Laylee non è, nella sua interezza, un successore di Banjo-Kazooie, ma che ogni gioco della saga è un richiamo a un titolo dei tempi che furono. Difatti il secondo capitolo, chiamato Yooka-Laylee and the Impossible Lair, è questa volta un palese richiamo alla serie di Donkey Kong Country, sotto moltissimi punti di vista.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Iniziamo dalla fine

Il malvagio Capital B. è tornato, e come sempre non sembra intenzionato a fare alcunchè di bene. Ha infatti fatto il lavaggio del cervello ai servitori dell’ape regina Phoebee, ma ci sono Yooka e Laylee a fermarlo. O almeno a tentare di fermarlo, dato che le forze di Capital B. sembrano numerosissime e imbattibili, mentre il nostro duo non possiede più alcuna abilità speciale.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair inizia direttamente nel “Covo Impossibile” descritto nel titolo, che sarebbe poi il livello finale. Questo covo è impossibile di nome e di fatto: a meno che non siate maghi del joypad e riusciate a terminare lo stage privi di qualsivoglia potenziamento o abilità (non vediamo l’ora di scoprire il primo che ci riuscirà su Youtube o Twitch), la sconfitta è assicurata. Una volta che saremo stati spiaccicati come mosche, ci ritroveremo schiantati giù nell’overworld di gioco, con visuale dall’alto come gli Zelda di una volta e completamente esplorabile. Da qui potremo iniziare il gioco vero e proprio e scegliere quali stage andare ad affrontare, con lo scopo di recuperare più potenziamenti possibili per poi tornare a sfidare ancora una volta l’Impossible Lair e prenderci la nostra rivincita.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Quei barili li ho già visti da qualche parte

Come abbiamo già detto nell’introduzione, Yooka-Laylee and the Impossible Lair attinge a piene mani dal gameplay della serie Donkey Kong Country. Ci troviamo in un platform in 2.5 dimensioni, dove lo stile di gioco non è dissimile in alcuna maniera dalla serie sopracitata: potremo rotolare per attaccare i nemici, entrare in barili che ci spareranno in giro, e portarci appresso il nostro compagno Laylee a mò di “vita extra” come era Diddy a suo tempo. La differenza sostanziale sta nel controllo, che è ben lungi dall’essere quello preciso del gioco dello scimmione, ma è invece macchinoso e “pesante” come lo ricordiamo in titoli alla Little Big Planet. Questo risulterà in una certa frustrazione quando dovremo affrontare alcune sezioni platform piuttosto ostiche: i controlli sono semplici da imparare, ma non danno mai il feeling che vorremmo.

Controlli a parte, c’è grande quantità di nemici diversi, e questo ci costringerà a comportarci in maniera differente a seconda di che avversario ci troveremo di fronte. Quando un nemico ci colpisce Yooka si “staccherà” da noi, e avremo qualche secondo di tempo per riprenderla prima che voli via in preda al panico, dandoci quindi la possibilità di recuperare la nostra vita extra all’infinito,  in una meccanica che ricorda molto Yoshi’s Island.

Ogni livello vedrà, nel suo finale, il salvataggio di una delle api della regina. Tuttavia esse non sono l’unico collezionabile del gioco: ogni stage racchiude 5 monete, nascoste molto bene, che possono essere scambiate per sbloccare nuove zone della mappa. Questo non serve solamente a trovare nuovi livelli, ma con l’ottenimento di alcuni poteri è possibile anche interagire con alcuni elementi sull’overworld, che andranno effettivamente a modificare in qualche maniera i livelli già completati, offrendone una versione completamente nuova.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Tiriamo le somme

Graficamente Yooka-Laylee and the Impossible Lair è molto piacevole. Non è sicuramente qualcosa di un tecnicismo incredibile, ma fa il suo lavoro da cartoon egregiamente e le ambientazioni sono tutte splendidamente realizzate, con luci e colori pieni di vita. La colonna sonora è qualcosa di ragguardevole, creata da Grant Kirkhope e David Wise, che hanno composto molte musiche che sembrano davvero uscite fuori da un nuovo eventuale Donkey Kong Country. Anche la longevità è piuttosto alta, arrivando a una dozzina di ore da passare all’interno di poco meno di cinquanta livelli.

Yooka-Laylee and the Impossible Lair

Yooka-Laylee and the Impossible Lair si dimostra essere un ottimo gioco, ma uno strambo sequel. Dal gameplay e dalla struttura completamente cambiati rispetto al primo capitolo, il tutto potrebbe sembrare quasi un “passo indietro” quando è in realtà il chiaro messaggio che la saga di Yooka e Laylee è una lettera d’amore a tanti diversi titoli del passato. Dopo Banjo-Kazooie e Donkey Kong Country, ci chiediamo quale gioco verrà omaggiato quando uscirà un terzo gioco dello strano duo.

7.8

Pro

  • Molti puzzle interessanti
  • Tanti livelli e senso di progressione incessante
  • Con tanta bravura e pazienza si può finire sin dall'inizio: un'ottima sfida!

Contro

  • Manca del tutto la lingua italiana
  • Controlli macchinosi che a volte rendono il platforming frustrante
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