Dark Void – Anteprima Dark Void

Diciamoci la verità: il 2009 non è stato un anno ricco di novità. Basta guardarsi un pò intorno per i negozi o sfogliare qualche rivista specializzata per accorgersi che quest’anno che tira le cuoia è stato dominato da remake e seguiti di brand famosi. Street Fighter IV, Resident Evil 5, Killzone 2, Uncharted 2, Assassin’s Creed II e una serie infita di seguiti hanno praticamente intasato il mercato. Certo, la maggior parte sono titoli validissimi e a volte anche veri e propri capolavori, però sono anche sintomo di mancanza di innovazione e creatività, e sopratutto,di una voglia matta di sfruttare fino all’osso le solite gallinelle dalle uova d’oro.

In questo panorama iper conservatore pare strano che proprio la Capcom, forse la software house che più di tutte calca la mano sui nomi noti e sui brand collaudati, punti per il 2010 su un titolo nuovo e lontano anni luce dai soliti Resident Evil e Street Fighter: stiamo ovviamente parlando di Dark Void. Il titolo Capcom si mostra in fin dei conti come uno shooter in terza persona devoto alle idee buttate in campo da titoli osannati come Gears of War, riuscendo però a solleticare il palato grazie ad alcune idee interessanti. Osserviamo più da vicino l’essenza di questo Dark Void, previsto per il 15 Gennaio 2010 su Playstation 3, Xbox 360 e PC.

Vuoto oscuro

Le vicende di Dark Void prendono il via quando William Augustus Grey, pilota di cargo in volo sopra il famoso Triangolo delle Bermuda, precipita e viene misteriosamente catapultato in un universo alternativo e terribile. In questo strano luogo scoprirà che la razza umana viene tenuta priogioniera da alcuni alieni conosciuti come Wathcers, e inzierà una personale battaglia contro gli opressori spaziali.

Ad aiutarlo nella sua missione comparirà un volto oggi sempre più famoso, ossia Nikola Tesla, scienziato dimenticato che proprio in questi anni sta finalmente tornando alla ribalta (spesso protagonista di teorie complottistiche). In questo mondo alternativo sarà proprio lo scienziato austriaco a rifornire il nostro protagonista di armi tecnologiche, rubate agli invasori grazie a un lavoro di retroingegneria, in grado di competere con la potenza avversaria.

Nonostante la poca originalità della trama, che ricorda da vicino molti titoli passati e futuri (uno tra tutti: Singularity), potrebbero attenderci delle gradite sorprese se i ragazzi di Airtight Games riusciranno a sviluppare tutte le idee in maniera sapiente. Per saperlo, ovviamente, dovremo attendere l’uscita del gioco.

Un Jet Pack per tutte le occasioni

A prima vista Dark Void potrebbe apparire come un clone di titoli del calibro di Gears of War, il chè, in fin dei conti, non è poi così falso. Le meccaniche sono infatti molto simili a quelle del titolo Epic Games e da quest’ultimo prendono un pò tutto il sistema di copertura e di visuale in terza persona (che passa quasi alla prima quando si mira e si spara), compresa la struttura delle battaglie. Ciò che però differenzia Dark Void dal suo fratello spirituale per Xbox 360 è uno speciale Jet Pack in dotazione al protagonista Will.

Il Jet Pack permetterà movimenti tanto in orizzontale quanto in verticale, aprendo scenari nuovi per il genere e potenzialmente interessanti. La possibilità di creare strategie basate sulla possibilità di volare, e le acrobazie aeree legate alle armi da fuoco, rendono allettante l’inserimento di un elemento tanto particolare come il Jet Pack. Tra tutte le possibilità di questo sistema spiccano le fasi di battaglia che, con la possibilità di librarsi in volo, potrebbero dare al giocatore una vasta libertà nella scelta dell’approccio allo scontro. Sparare sospesi in aria, o addirittura caricare gli avversari grazie ai propulsori del Jet Pack, potrebbero essere opzioni all’ordine del giorno per il giocatore di Dark Void.

L’inserimento di un fattore "volo" darà adito anche a un design dei livelli di gioco, non solo orizzontale, ma anche verticale. Non più quadri dove procedere solo a destra, sinistra, avanti e indietro, ma dove il "sopra" e il "sotto" saranno fondamentali. Scalate per basi costruite su livelli, quasi fossero piramidi, o sparatorie sospesi nel vuoto saranno uno dei punti cardine di tutto il gameplay del titolo Capcom. Proprio lo stare sospesi nel vuoto sarà, infatti, il vero asso nella manica di Dark Void. Non ci si dovrà dimenticare, però, che il titolo nasce anche e sopratutto come un TPS. Da questo punto di vista dovremo dunque attenderci interessanti feature e, si spera, un vasto assortimento di armi da fuoco.

Le bellezze del volo

Per donare solidità a tutta l’azione di gioco interverrà l’oramai amato/odiato Unreal Engine 3, motore grafico tanto abusato quanto capace di performance di alto livello. Per Dark Void lo riscopriamo in una veste elegante e di ottima fattura. Da quel che è possibile visionare sino ad ora, infatti, il titolo Capcom pare mostrare un comparto grafico di buon livello, nonostante texture leggermente sfocate. I modelli poligonali palesano una cura pregevole e tutto il mondo di gioco appare abbastanza credibile. Anche la cura dei volti e dei particolari, come le mani ed i vari materiali, sembranno essere gestiti in maniera edguata e credibile. Nonostante tutto, per dare un parere realmente obbiettivo si dovrà attendere l’uscita ufficiale del gioco.

Da sottolineare sin da ora il comparto sonoro, partorito nella sua interezza da Bear McCreary, lo stesso compositore conosciuto per aver dato i natali ai temi musicali di grandi serie televisive di fantascienza come Battlestar Galactica. Da questo punto di vista, dunque, una certezza granitica e di alta qualità.

In conclusione

Il titolo Capcom potrebbe essere definito il Gears of War con le ali, per via della concezione verticale dei livelli e la possibilità di volare. Nonostante ottime promesse per il gameplay, il pericolo di piattezza e di una personalità praticamente assente sono vivi ora più che mai.

Bisognerà attendere il 15 Gennaio 2010, data di uscita sugli scaffali, per sapere con certezza se le promesse di Capcom e Airtight Games verranno mantenute o se si perderanno nell’oscuro vuoto dei flop videoludici. In questo caso urge pazientare per sapere.  

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