Judgment – Provato il nuovo titolo degli autori di Yakuza

Abbiamo provato Judgment, un nuovo gioco ambientato nell'universo di Yakuza

Judgment, conosciuto in Giappone come Judge Eyes, è il nuovo gioco sviluppato da Ryu ga Gotoku Studio, ovvero gli autori della serie Yakuza, capitanati come sempre dal director Toshihiro Nagoshi. Judgment si pone come una sorta di spin-off dell’universo di Yakuza, in quanto ne condivide il setting e alcuni elementi di narrativa, ma si slega completamente dalle precedenti avventure della serie.

Abbiamo avuto modo di provare le prime due ore del gioco attraverso una build già localizzata per il mercato occidentale e la prima cosa che è saltata all’occhio è stata indubbiamente la possibilità di giocare il gioco con i sottotitoli in italiano. A parte il primo storico capitolo di Yakuza su PlayStation 2, tutti i capitoli successivi della serie hanno da sempre approcciato unicamente la scelta del doppiaggio giapponese sottotitolato in inglese. Sappiamo benissimo quanto il pubblico italiano abbia richiesto per anni una localizzazione nella lingua nostrana, senza mai essere ascoltato, quindi potete immaginare il nostro stupore nell’apprendere che un gioco come Judgment arriverà nel nostro paese tradotto in italiano. Che sia il primo step da parte di Sega per avvicinarsi al nostro mercato? Noi ce lo auguriamo.

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Il protagonista della storia infatti è Takayuki Yagami, interpretato dall’attore giapponese Takuya Kimura, un giovane avvocato di successo che si trova la carriera stroncata per colpa di un omicidio a opera di un suo ex cliente, in passato già assolto proprio per lo stesso crimine. Questo evento lo porterà successivamente ad aprirsi una propria agenzia investigativa in quel di Kamurocho, il quartiere di Shinjuku ispirato alla vera Kabukicho, ambientazione chiave di tutta la serie di Yakuza. I punti di collegamento con la serie però non si limitano a questo, infatti il passato di Yagami è fortemente legato a quello della mafia giapponese e le vicende del gioco lo porteranno a incrociare diversi esponenti del rinomato Tojo Clan.

Anche il gioco è fortemente basato sulla struttura che abbiamo imparato a conoscere negli anni con Yakuza: Kamurocho non è poi così diversa da come l’avevamo lasciata, i locali sono questi così come le attività da poter svolgere tra una missione e l’altra. Addirittura gli incontri casuali con i teppistelli o i delinquenti di turno non mancheranno, dal momento che il nostro protagonista è stato cresciuto da una famiglia di Yakuza ed è un uomo che sa il fatto suo in quanto arti marziali. Yagami infatti disporrà di due stili di combattimento, uno veloce e pensato per i combattimenti 1 vs 1, mentre l’altro più lento e dedicato a numerosi gruppi di nemici. Oltre gli stili poi avremo le Ex Move, ovvero le mosse speciali utilizzabili dopo aver riempito un’apposita barra che rappresentano la versione analoga delle mosse Heat viste in Yakuza.

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Il punto dove Judgment si stacca però dalla serie principale risiede principalmente nel fatto che Yagami è e resta un investigatore e le indagini fanno parte della sua vita. Là dove Yakuza si concentrava quasi esclusivamente sui combattimenti, Judgment punta principalmente a tenere il giocatore occupato nel ruolo di un detective. Molte delle missioni che si andranno ad affrontare prevedono infatti pedinamenti, analisi di luoghi alla ricerca di indizi, identikit, interrogatori e addirittura pattugliamenti con un drone. La varietà delle missioni ci è sembrata, per lo meno sulle prime battute, davvero molto variegata, dando un buon ritmo alla narrativa e all’avanzare della storia.

Ogni nostra azione compiuta nel gioco verrà poi premiata con dei punti che ci serveranno poi per acquisire nuove abilità attraverso un’apposita voce disponibile nel menù di gioco. Le nuove abilità possono riguardare banalmente la componente del combattimento, passando poi per quelle inerenti alle fasi investigative o addirittura a quelle più sociali. Yagami infatti può diventare amico di un sacco di persone all’interno del gioco, intraprendendo missioni secondarie che poi gli permetteranno di legare gon i vari NPC sparsi per Kamurocho per poi iniziare a frequentarli. Se queste poi sono donne, potrà addirittura intavolare una storia sentimentale, con tanto di attività dedicate a loro, come cene, bowling e sale giochi.

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In attesa di sapere cosa riserverà il futuro di Yakuza, le due ore passate in compagnia di Judgment ci hanno comunque dimostrato come titolo possa essere un interessante riempitivo per provare a proporre qualcosa di “nuovo” all’interno dell’universo creato da Nagoshi e il suo team. Forse era lecito aspettarsi qualcosa di più sul fronte dell’ambientazione e, soprattutto, su alcune scelte di gameplay, come ad esempio il voler introdurre i combattimenti a tutti costi e non provare a creare qualcosa più incentrato esclusivamente sulle indagini e sulle attività di detective. Il risultato comunque si è rivelato soddisfacente per il momento e non è detto che proseguendo nell’avventura non possano emergere sorprese di cui non possiamo ancora sospettare. Noi ce lo auguriamo. Nel frattempo l’appuntamento è per quest’estate in esclusiva PlayStation 4.

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