The Darkness II – Anteprima The Darkness II

Sono passati quattro anni dall’ultima volta che i giocatori sono stati chiamati a prendere il controllo della “Tenebra” sotto le spoglie del “killer” Jackie Estacado. Da allora molte cose sono cambiate. Innanzitutto c’è da sottolineare che il titolo è passato dalle mani degli svedesi di Starbreeze Studios alle menti canadesi del team Digital Extremes. L’annuncio ha provocato non poche discussioni sui forum del globo, con questo punto chiave di riflessione: riuscirà il team a proporre un buon seguito per uno dei migliori titoli di inizio generazione? Tutto ciò che sappiamo finora sembra giocare a favore dei nuovi arrivati. Scopriamo perché.

 

 

 

 
 

Una vecchia compagnia

Le vicende di The Darkness II ci portano due anni avanti agli accadimenti del titolo originale. Ci troviamo ancora una volta nei panni di Jackie Estacado, anche se nel frattempo è diventato il “Don” della sua famiglia criminale. Non tutto però è cambiato, Jackie è ancora ossessionato dalla visione di Jenny, dovendo usare le parole di Sheldon Carter di Digital Extremes: "Jackie vede Jenny ovunque". Un’altra cosa che ci farà sentire a casa è la presenza “rassicurante” di Tenebra che ci conferirà poteri incredibili, come non mai.

 

La Tenebra sarà appunto il fulcro stesso del gioco. La scena inziale, rigorosamente vista in soggettiva, ci vede crocifissi in una specie di laboratorio. Il cattivo di turno non è altri che uno scienziato che sembra avere a che fare con il passato del protagonista. Lo scopo dello scienziato è quello di studiare Tenebra e probabilmente di impossessarsi dei suoi poteri. Sono già varie le domande che quindi potremmo porci all’inizio del titolo. Per far sì inoltre che il giocatore si ambienti alle dinamiche di gioco e prenda confidenza con esse, partiranno un paio di livelli flashback che ci permetteranno appunto di fare pratica. 

 

 

Cell-shading? No, chiamatelo Graphic-novel style 

Uno dei cambiamenti più pressanti in questo secondo capitolo è la grafica stessa, o meglio lo stile adottato. Via dunque il motore grafico di Starbreeze il cui intento era quello di dare un impatto maggiormente realistico al gioco. Per questo secondo capitolo è stato adottato l’engine proprietario di Digital Extremes: l’Evolution Engine. Differentemente dal suo predecessore, questo engine farà sì che lo stile grafico del titolo si avvicini maggiormente (e lo fa con enorme successo) allo stile del fumetto (Ndr: ricordiamo che il gioco è un adattamento dell’omonimo comic) grazie ad un elevato contrasto, linee dure e marcate sia per gli ambienti che per i personaggi, che renderanno il tutto più tagliente e con una certa “spigolosità”. Anche l’illuminazione è stata rivista per adattarsi nel migliore dei modi all’Evolution Engine. A detta del team di sviluppo inoltre, ogni singola texture del gioco è stata “dipinta a mano”. A prima vista sembrerebbe che The Darkness II da questo punto di vista abbia trovato un ottimo compromesso proponendo un look accattivante e unico, gestito in maniera egregia e soprattutto lavorato ad arte (non il solito cell-shading), al pari, per non dire superiore, a grandi nomi quali Borderlands.

 


 

 

 Un supereroe un po’… tenebroso

Al di là del comparto grafico però c’è un mondo tutto da scoprire, il cuore del gioco, ossia quel qualcosa che prende il nome di “gameplay". The Darkness II sembra voler proporre tante novità anche da questo punto vista. L’utilizzo delle armi (sia singole che doppie) nonché dei due demoni che avremo sulle spalle sarà del tutto indipendente. Digital Extremes inoltre ha voluto chiarire che il team ha puntato ad un approccio diverso rispetto al predecessore. Questa volta è stato premiato il combattimento ravvicinato, l’utilizzo dei demoni e la varietà di combo, il tutto a discapito di mosse stealth. E’ infatti stata eliminata la possibilità di “allungare” i nostri demoni per fargli perlustrare le strade ed uccidere silenziosamente i nostri nemici.

 

I due demoni che ci accompagneranno durante la nostra avventura avranno ruoli differenti. Quello di desta, chiamato “grab demon”, avrà il ruolo di afferrare gli oggetti e le persone. Il demone di sinistra invece, slash demon, potrà tagliare “qualsiasi cosa”. Già da questo è chiaro come potremmo utilizzare entrambe le braccia per formare combo spettacolari, del tipo: afferrare un nemico con il grab demone per poi tagliarlo a fettine (la direzione del taglio è data dallo stick analogico destro). O ancora, prendere una portiera per proteggerci dai colpi mentre con le pistole uccidiamo i nemici in lontananza per poi avvicinarci e tagliare i sopravvissuti. Potremmo anche afferrare lampioni e cose del genere per usarli come armi. Anche sotto questo punto di vista sembrerebbe che Digital Extremes abbia fatto un lavoro niente male.  

 

Incrociamo i dem… le dita!

Ad oggi comunque sono ancora molte le domande in sospeso e non è chiaro se la strada intrapresa dalla serie possa innalzarla a nuovi livelli qualitativi o portarla ad un degrado. Senza ombra di dubbio le novità sono interessanti ma è chiaro che le incognite sono ancora tante: intelligenza artificiale, durata della campagna, effettiva efficacia del gameplay, livellamento o ancora la presenza di boss degni di questo nome e così via. Ovviamente noi non possiamo che aspettare ed incrociare le dita, sperando di avere dinanzi un degno successore.

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