Back in Time – God of War II

Dopo anni di attesa, il 2018 segna il ritorno di God of War (che abbiamo provato in anteprima a marzo), con un’ambientazione del tutto inedita che potrebbe essere designata per accompagnare un nuovo corso in futuro, dopo sei capitoli ambientati nella Grecia antica. La nostra rubrica Back in Time ve ne racconterà alcuni nel mese di aprile, a partire da God of War II, uscito nel 2007 su PlayStation 2, ma reso disponibile anche su PlayStation 3 e su PlayStation Vita in versione remastered.

God of War II

Le seconda avventura di Kratos, cronologicamente successiva alla prima, prende nuovamente le mosse da un tradimento degli Dei ai danni del protagonista. L’eroe spartano tuttavia è soccorso dai Titani, che gli propongono un’alleanza per sconfiggere Zeus, ma prima Kratos dovrà recarsi dalle Parche per cambiare il suo passato e di conseguenza il suo destino.

Senza soffermarsi sulla discutibile rilettura americana della mitologia e della cultura greca classica (come dimenticare che in God of War le Sirene si trovavano nel deserto? N.d.R.), che in questa sede ci interessa fino a un certo punto, si può comunque dire che la vicenda è epica e appassionante, nonché spettacolare (specialmente nel finale!).

Il battle system risulta in tutto e per tutto simile a quello del predecessore, con la solita aggiunta (come consuetudine nei seguiti) di nuove mosse, armi e magie e un leggero miglioramento nella fluidità degli scontri. Le armi sono quattro: oltre alle iconiche Spade di Atena ce ne sono altre tre, non molto utili a dire la verità. Come in Devil May Cry 3, è possibile cambiare al volo l’arma premendo R2 in modo da creare combo più elaborate, anche se qui, a differenza del capolavoro di Capcom, è incoraggiato il button mashing. È proprio questo uno dei maggiori difetti della serie: spesso gli scontri si risolvono premendo tasti a caso (quantomeno fino al livello di difficoltà Normal) oppure effettuando le prese, che sono sì spettacolari e brutali, però tendono a spezzare il ritmo dei combattimenti, altro elemento che potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere. Altra caratteristica della saga è la presenza di numerosi Quick Time Event.

Tutti questi elementi fanno rientrare God of War II fra i titoli action destinati al grande pubblico, molto divertenti e spettacolari senza dubbio, ma inferiori a serie più “tecniche” come Devil May Cry o Ninja Gaiden. Tuttavia questo gioco non è solamente un action, bensì presenta anche numerosi elementi tipici del genere adventure, come una (minima ma comunque c’è) esplorazione degli scenari, enigmi non particolarmente complessi ma piacevoli e fasi più tipicamente platform. La formula, comunque, è rimasta invariata dal primo God of War (e questo è tutt’altro che un male!): poche sono le innovazioni, fra cui vale la pena di segnalare le sezioni di volo a cavallo di Pegaso, la possibilità di planare dopo un salto (con un nuovo equipaggiamento, le ali di Icaro) e di eseguire contromosse dopo una parata, se questa è eseguita col giusto tempismo (grazie al Vello d’Oro).

Va infine segnalato come God of War II sia più ricco rispetto al prequel, sia per numero di boss, sia per il numero di ore che impiegherete per portare a termine il gioco: queste oscillano dalle 12 alle 15, contro le 8-10 (andando proprio lenti) del primo episodio. La longevità è ulteriormente accresciuta dalla presenza di alcuni extra: si possono sbloccare sette costumi bonus, un nuovo livello di difficoltà, video speciali e due nuove modalità di gioco, ovvero “Sfida dei Titani”, che propone, appunto, sette nuove sfide, e “Arena delle Parche”, in cui si possono replicare tutti i combattimenti già affrontati durante il gioco. Inoltre, cominciando il gioco una seconda volta si può usufruire di nuovi poteri speciali attivabili grazie alle sei Urne del Potere che avete reperito (se le avete trovate, sono abbastanza ben nascoste) nel corso della prima partita.

Un aspetto su cui God of War II è inappuntabile è quello tecnico: graficamente, è il picco più elevato raggiunto da PlayStation 2. I modelli di Kratos e dei suoi nemici sono fenomenali, gli scenari ampi ed evocativi, le animazioni fluide e spettacolari; l’unico appunto che si può fare è sul v-sync, difetto ereditato dal predecessore ma comunque trascurabile data la scarsa frequenza (di solito quando la telecamera ruota per offrire un’ampia inquadratura del luogo in cui si è appena entrati). Per il sonoro, invece, nulla da ridire: musiche epiche e maestose che accompagnano alla perfezione l’alternarsi di esplorazione e battaglie, e gli effetti sonori non sono da meno. Ricordiamo, inoltre, che il gioco è ben doppiato in italiano (magari un paio di voci non convincono al 100%, però non è il caso di essere così pignoli). Tanto ben di Dio è contenuto in un DVD a doppio strato, che potrebbe risultare un po’ indigesto ad alcune PlayStation 2, specialmente le più anziane: incrociate le dita che la vostra console non sia fra queste, altrimenti puntate sulla versione rimasterizzata.


God of War II fu quello che un po’ tutti si aspettavano: una degna continuazione della saga, il che non è poco se si tiene conto dell’elevata qualità del capostipite. Tutto è stato migliorato, dalla grafica al battle system, ma la mancanza di innovazioni di rilievo rende il gioco meno “fresco” di quanto fosse lecito sperare. Un more of the same, senz’altro, ma sviluppato in modo impeccabile.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche