Dino Crisis 2 – Recensione Dino Crisis 2

Ma i dinosauri non sono estinti?

"A volte ritornano", così dice il detto. Ma alla Capcom la parola forse non esiste. Dopo il discreto successo raccolto da Dino Crisis, la software house nipponica voleva farne un seguito, visto che al di là degli aspetti tecnici, il gioco aveva conquistato una buona fetta di fans. Ma come migliorare un gioco che di per sè doveva fare breccia nei cuori (e nel portafoglio) dei giocatori con le sue proprie caratteristiche? Semplice, dando al giocatore non cosa si offriva, ma cosa lui chiedeva, anche se questo avesse significato snaturare il gioco dalla sua vera essenza. Perciò, considerato che il trono da re dei Survival Horror era combattuto tra Resident Evil e Silent Hill, la Capcom apportò rilevanti modifiche nella struttura di gioco di Dino Crisis: aumentare sensibilmente la parte dell’azione, mettendo in rilievo i combattimenti contro i lucertoloni, e diminuire in modo quasi drastico la parte degli enigmi. Oltre a questo cambiamento, che è quello primario, Dino Crisis 2 apporta altre modifiche di rielievo nel gioco, come la grafica. considerando il tutto, è un gioco buono e molto divertente, solo che come il suo predecessore, per via di alcuni aspetti, sembra che gli manchi qualcosa per eccellere.
Scopriamo insieme cosa.

Ma questa giungla è vera o falsa?

Ecco una delle prime rilevanti modifiche apportate al gioco. Se il predecessore voleva distinguersi dal fratellone Resident Evil, facendo mostra di ambienti interamente in 3D, Dino Crisis 2 non si pone affatto questo scrupolo, infatti i programmatori hanno deciso di usare sfondi 2D prerenderizzati con personaggi e dinosauri costruiti in 3D. L’effetto è ottimo.

 

Il primo Dino Crisis – essendo interamente in 3D – peccava troppo (ma involontariamente) di bassa definizione in alcuni tratti; questo sequel invece, fa un sapiente uso della tecnica 2D/3D: gli sfondi bidimensionali sono infatti stupendi, in qualunque posto vi verrete a trovare, sia esso la giungla, un laboratorio, la città o sott’acqua (e qui l’occhio grida al miracolo), rimarrete a bocca aperta e vi sembrerà di stare per davvero in luoghi belli, desolati e infestati da dinosauri. Con la grafica poligonale è stato costruito invece tutto il resto, personaggi, dinosauri e oggetti vari. Ovviamente tutti questi elementi godono di una maggior risoluzione rispetto al passato, visto che i poligoni sono dedicati tutti a loro. Beh, la Capcom ha davvero sfruttato appieno la potenza tecnica della piccola quanto onorabile PSX, dando mostra di una megnificenza grafica che davvero fa rimpiangere la semplicità e fascino 2D/3D che solo con la PSX si sapeva creare. Ma… c’è sempre un ma purtroppo. Cosa comportano gli sfondi prerenderizzati? Chi ha finito Resident Evil fino allo sfinimento già ha capito di cosa parlo. La telecamera. Eh si, essendo gli sfondi 2D fissi, anche le inquadrature della telecamera sono tali;

purtroppo a volte è fastidiosa perchè non si ha piena veduta della situazione, a volte soffre troppo dell’effetto freeze tra una schermata e l’altra (ossia che si blocca per quei 2/3 decimi di secondo) spezzettando un pò troppo il ritmo frenetico del gioco. A parte questo, con Dino Crisis 2, la grafica di Dino Crisis 2 è tra le migliori mai viste su PSX.

Regina: Are you crazy?!

Come detto sopra nell’intro, il gioco è cambiato. Dalle "calme" fasi di esplorazione, ora si è passato ad un ritmo più frenetico di gioco, basato moltissimo sui combattimenti contro i dinosauri. Motivo per cui le musiche del gioco saranno ritmate, incalzanti e sempre adatte all’ambientazione in cui vi troverete. Saranno piacevoli da ascoltare e vi trasmetteranno quella grinta in più per poter far fuori quanti più dinosauri possibili. Il reparto degli effetti sonori è anch’esso buono: tra ruggiti, spari e "ululati" di morte di vari dinosauri e altre cose ancora, tutto è ben realizzato. Solo a volte, forse verrà spotaneo a noi di imitare i versi dei dinosauri che muoiono, dato che tutti quelli della stessa specie possiedono lo stesso identico "grido di morte". Un pò banale e probabilmente evitabile come cosa, ma poi col tempo non ve ne curerete più di tanto (o forse si). Anche il doppiaggio non è niente male, Regina e Dylan sono ben doppiati e non risultano mai troppo banali o impostati.

Esperimento, esperimento, esperimento!

Dopo gli eventi riguardanti gli esperimenti sulla terza energia sull’isola Ibis da parte del dottore Edward Kirk, regina
questa volta parte per una missione ufficiale di salvataggio. Le persone da salvare sono i cittadini di Edward City (toh che coincidenza), una piccola città che ospita dei laboratori di ricerca sulla terza energia e una piccola base militare. Perchè una missione di salvataggio? Cosa è accaduto questa volta? Ebbene, gli esperimenti con la fatidica terza energia sono continuati ininterrottamente e questa volta, piuttosto che teletrasportare lucertoloni dal passato, è stata l’intera cittadina, con base e laboratorio di ricerca annesso, ad essere stata catapultata "indietro nel tempo". Ovviamente Regina, avendo avuto già esperienza coi dinosauri, viene mandata in prima linea con i commilitoni della sua squadra S.O.R.T. (Secret Operations Raid Team), affiancata da un’altra squadra, ossia la T.R.A.T. (Tactical Reconnoitering and Acquisition Team), di cui fa parte il protagonista maschile della storia, il biondino Dylan. Dopo aver effettuato un salto temporale con una speciale imbarcazione da guerra, tutti approdono sull’isola di Edward City. Sull’isola la squadra piazza l’accampamento, ma viene attaccata dai velociraptor, e tutti vengono uccisi, tranne tre persone, Regina, Dylan e David (un amico di Dylan), salvati dall’irruzione di un tirannosauro, il quale scaccia i velociraptor e manda i nostri due eroi giù da un dirupo, dopo essere stato colpito a un occhio da David con un colpo di lanciamissile. Qui inizia il gioco, e lo farete nei panni di Dylan, cercando di trovare informazioni e magari di salvare qualche sopravvissuto; stessa cosa dicasi per le fasi iniziali in cui controllerete Regina.
Vi dirò, la trama di DC2 mi ha colpito abbastanza. Sebbene all’inizio sembri "banale", con l’andare avanti si assiste a vari colpi di scena, più o meno eclatanti. Il gioco dà il meglio di se solo verso la fine, ed è un peccato, perchè i temi del tempo e del controllo di forze superiori all’uomo sono interessanti, ma purtroppo la componente d’azione del gioco li fa passare inosservati. 

Ecco perchè i dinosauri si sono estinti!

Ecco ciò che separa Dino Crisis 2 dal primo capitolo. Dino Crisis uno era un chiaro tentativo di emulare il successo di Resident Evil, mostrando caratteristiche da Survival Horror, come scene da infarto, nemici assetati di sangue ed enigmi a volontà. In Dino Crisis 2 no. Non si è più davanti ad un gioco SH, ma bensì ad uno sparattutto in 3D. Di solito preferisco descrivere prima la parte dei combattimenti e poi degli enigmi, ma è meglio fare l’inverso questa volta. Detto semplicemente, gli enigmi di Dino Crisis 2 sono banalissimi. Si tratta quasi sempre di trovare una chiave o un oggetto da portare da qualche altra parte per poi usarlo; e questo è quanto riguarda la parte dei rompicapo. Passiamo quindi a descrivere la sezione dei combattimenti. Regina e Dylan potranno entrambi equipaggiare un’arma primaria (più potente ma abbastanza lenta) ed una secondaria (veloce da usare e con funzionalità più da supporto che da combattimento) a meno che la primaria non occupi entrambi le mani. Tra le prima spiccano la classica pistola, fucile a pompa e lanciarazzi, ma potrete anche comprare (si, avete letto bene, comprare) armi come un fucile anticarro (il mio preferito), un fucile al plasma e un mitragliatore; mentre tra le secondarie fanno la loro bella figura un machete, un bastone elettrico stordente e un piccolo lanciafiamme. Avrete una vasta scelta insomma. Ma come si comprano tali meraviglie? Beh, dovete sapere che nel gioco, i dinosauri si generano e rigenerano ad un ritmo impressionante, ed ogni volta che ne ucciderete uno, guadagnerete i cosidetti "Punti Estinzione", i quali non sono altro che la moneta del gioco. Inoltre potrete fare delle combo, e più sarà alto il numero della combo, più punti bonus riceverete; inoltre, nel caso in cui riuscirete a uscire indenni da una schermata di gioco, dopo aver fatto una lunga combo, riceverete ulteriori punti bonus. Con questi, vi potrete recare ai terminali di salvataggio, dove, oltre a poter  appunto salvare i vostri progressi, potrete acquistare nuove armi (quando saranno disponibili), ricaricare le munizioni, comprare medikit per curarvi, oppure acquistare vari accessori (come una carta che vi permette di raddoppiare i punti estinzione ricevuti dopo ogni uccisione). In generale è molto divertente, visto che i nemici sono tanti ed alcuni richiedono anche un minimo di strategia per essere battuti, e usare i tanti tipi di armi a disposizione accresce la giocabilità. Come se non bastasse, durante il gioco, dovrete sottoporvi a dei "minigiochi" molto sfiziosi, come usare il fucile di calibro pesante di una jeep per rallentare dei triceratopi infuriati che vi daranno la caccia. Fin qui sembrerebbe un eccellente gioco… ma… eh si, un altro ma.
Purtroppo il gioco è davvero, ma davvero breve. Molto più breve del predecessore, visto che gli enigmi non vi rallenteranno più di tanto. Se andrete per la vostra strada, senza curarvi troppo dall’accumulare Punti Estinzione, la sola trama del gioco, più i combattimenti necessari, vi porteranno via si e no 4/5 ore. Nel complesso, il gioco diverte parecchio, solo che alla lunga (o alla breve, punti di vista), diventa ripetitivo, il che è un male, considerando che in questo modo non si possono sfruttare appieno i vari gingilli che il gioco vi mette a disposizione.
Comunque, c’è da segnalare che una volta finito il gioco, se avrete ancora tanti, ma tanti punti estinzione, potrete
usufruire di un minigioco extra, chiamato Dino Colosseum (e credo che il nome si spieghi da solo) da riempire con gli "amici" a quattro zampe con cui avrete fatto amicizia durante il gioco.

In sintesi

Dino Crisis 2 è un bel gioco. Non si può fare un paragone diretto col suo predecessore, in quanto si discosta parecchio dai canoni classici del Survival Horror. Quindi, nel giudicarlo come un prodotto a sè stante, si può dire che è divertente, frenetico ed immediato. Inoltre se si fa anche abbastanza attenzione alla trama, ci si trovano anche bei spunti interessanti su cui riflettere. Purtroppo la longevità di questo gioco è niente più che discreta e ciò lo penalizza enormemente. Se fossero state date maggiori occasioni per poter sfogare l’arsenale da guerra e per poter approfondire maggiormente la trama, allora sarebbe stato davvero un’opera di rilievo. Purtroppo ci si deve accontentare, ma è comunque un bell’accontentarsi. Ancora una volta, la Capcom non delude.

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