Guitar Hero: Van Halen – Recensione Guitar Hero: Van Halen

Jump!

Inequivocabilmente, la parola qui sopra non potrà non farvi venire in mente la celebre apertura di tastiera del brano omonimo. Di certo è stata una delle colonne sonore degli anni ’80; ma siete in grado di dire il nome del gruppo che la canta? Se avete risposto Van Halen, avete indovinato. Milioni di copie vendute nel mondo, fin dall’esordio del 1978, per poi raggiungere il picco della notorietà con la canzone "Jump" già citata. Ora, consideriamo l’elemento portante della loro musica: gli assoli vertiginosi, mirabolanti e iper-rapidi dell’impareggiabile chitarrista Eddie Van Halen che caratterizzano ogni canzone del gruppo. Domanda: se dovessimo trasportare tutto in un videogame, in quale dei titoli presenti sul mercato sarebbe possibile? Risposta scontata, la serie Guitar Hero di casa Red Octane, che già con Guitar Hero: Metallica ha inaugurato una fortunata serie di "spin-off" incentrati sui vari gruppi. L’ultimo di questi, manco a dirlo, è proprio dedicato al gruppo hard rock di Pasadena: esso propone una nutrita playlist dei loro più conosciuti successi e un livello di difficoltà descritto come il più alto della serie. Analizziamolo nel dettaglio.

A volte ritornano…

Per l’aspetto grafico, lo staff Red Octane si è affidato al motore grafico che già muoveva le scene in Guitar Hero: Metallica. E credetemi, non è per niente un male, considerando che su schermo il risultato è più che accettabile, con i membri della band resi in modo più che somigliante, animazioni fluide e palchi da concerto vari, ispirati e molto scenografici. Perfino la rappresentazione del pubblico ha fatto un notevole passo avanti, con un miglioramento nell’animazione della folla e i classici effetti aggiuntivi come flash, accendini e perfino le barre fosforescenti da concerto che tanto vanno di moda ultimamente. Colpo sicuro, dunque? Beh sì e no. Degli appunti al riguardo ci sono: innanzitutto, consideriamo il fatto che il gruppo è rappresentato sia allo stato attuale, che all’inizio della loro carriera, al periodo delle camicette di spandex, dei capelli lunghi e del glam rock al suo massimo splendore. Il problema è che per qualche strano motivo, i Van Halen digitali "versione 1978" appaiono dalle movenze un po’ più "anziane e stanche" di quelli rappresentati nel presente. Inoltre i movimenti del chitarrista appaiono ancora eccessivamente "scattosi" e irrealistici rispetto, invece, a quelli del batterista.

Non è bellissimo? E’ come prendere una macchina del tempo e tornare nel 1978!

 

Sempre la stessa musica

Cosa volete aspettarvi di più dal sistema di controllo di un Guitar Hero? Ebbene, di nuovo non c’è assolutamente niente. Ci sono i tasti colorati, corrispondenti alle note, la barra del taping già introdotta dal quarto capitolo, l’immancabile Star Power da attivare nei momenti giusti per far sballare il pubblico e così via. La stessa cosa vale per il sistema di controllo nelle modalità "basso, batteria e voce". Cosa c’è in più dunque, in questo Van Halen? La difficoltà. Eh sì, gente. Se avete mai sentito qualche canzone dei Van Halen vi sarete già resi conto che non si tratta di certo di roba da riuscire a suonare in modo impeccabile in due o tre minuti a meno che non siate dei veri e propri virtuosi. Ebbene, questo viene definito come "il capitolo per professionisti" della saga di Guitar Hero. Una definizione che calza a pennello: servono dita abili e veloci per riuscire a domare i furiosi assoli di Eddie, ma anche le sezioni principali di brani dal tempo incalzante e frenetico. Ma quanto serve la difficoltà a fare un gioco? E soprattutto incontrerà il favore di tutti? Probabilmente no. Purtroppo, la mancanza di innovazioni sostanziali fa perdere punti al titolo, facendolo diventare soltanto una mera espansione "tostata a forza" su dvd e deludendo non poco coloro che magari si aspettavano qualche cambiamento e anche qualche agevolazione particolare. Dunque, sul sistema di controllo non c’è molto da discutere: è il buon vecchio Guitar Hero.


 

Snello e magro come un grissino

Chi è già possessore dell’episodio di GH dedicato ai Metallica si sarà trastullato molto nello sbloccare i vari extra per poi godersi appieno tale trionfo. Dunque, cosa c’è in più in Van Halen rispetto al classico Guitar Hero? Ebbene, anche qui c’è da stare poco allegri: sembra infatti che i ragazzi della Red Octane si siano concentrati maggiormente sulla tracklist invece che a concepire una modalità tour degna del quarto episodio. Anzi, sembra che abbiano perfino tolto alcuni degli aspetti che rendevano la carriera appetibile, lasciando una modalità principale un po’ smorta e che come unico scopo ha quello di gingillarci con la nostra chitarra di plastica balzando su e giù fra le varie note per poi concludere il nostro concerto con un inchino e adieu. Ma andiamo più nel dettaglio: vi ricordate? Nella carriera, le canzoni presenti erano organizzate in concerti da tenere in altrettanti locali.

E’ comprensibile dunque, l’essere abbastanza delusi nel vedere invece una mera lista di canzoni da suonare una alla volta, come se più che i Van Halen fossimo parte di un gruppo ospite a San Remo. Il sistema di sbloccaggio si basa sul numero di stelle che riusciremo ad accumulare, quindi più stelle otterremo in ogni canzone, più possibilità avremo di sbloccarne di nuove, assieme a nuove arene dove tenere concerti (anche l’Italia è rappresentata con una versione ipermoderna e stranamente pulita dello Stadio Olimpico). Potremo anche sbloccare le famose chitarre utilizzate da Eddie nel corso della carriera che potremo utilizzare coi personaggi da noi creati per suonare le canzoni degli artisti ospiti inclusi. Non male, peccato che sul versante bonus sia abbastanza scarso.

Dunque, una volta che avremo sbloccato quello che c’è (poco), le uniche cose che potremmo fare saranno o suonare con gli amici le canzoni sbloccate (nei panni sia dei Van Halen che dei nostri personaggi) oppure… cancellare i dati e riniziare tutto daccapo! Lo Studio Musicale di GH sarebbe una buona alternativa alla modalità principale, se non fosse per il fatto che è praticamente identico a quello di World Tour, eccetto per una migliore qualità dei toni di chitarra e la possibilità di suonare facendosi accompagnare da groove automatici di batteria e basso. La tracklist del gioco comprende 28 brani fra i più famosi dei Van Halen, primi fra tutti "Jump", "You Really Got Me" e lo spettacolare assolo di "Eruption" che troviamo anche nella partita introduttiva al gioco. Per incontrare anche il favore di chi non è proprio un patito di Eddie & co., sono stati inseriti 19 brani di guest star fra cui Blink 182, Judas Priest, The Clash, Billy Idol e alcuni altri. Curiosamente, al contrario dell’episodio dedicato ai Metallica, dove i brani sono stati scelti dal gruppo, le guest star presenti in questo titolo sono state scelte da Wolfgang Van Halen senza alcun parere del resto del gruppo eccetto qualche suggerimento di David Lee Roth.

E quando il gioco si fa duro… Eddie ci da dentro nell’assolo!

 

Un’altra volta, Eddie

 

Guitar Hero: Van Halen continua coraggiosamente nella scia dei "capitoli monografici" della saga Red Octane, sebbene di certo non sia un capitolo imperdibile. La totale mancanza di innovazione, la presentazione complessiva al di sotto degli standard imposti perfino dai precedenti capitoli e la modalità carriera eccessivamente scarna ne minano eccessivamente l’esperienza di gioco. Anche la mancanza totale di extras (a parte un’"enciclopedia" da consultare per ogni canzone con tanto di testo) è un fattore che di certo non aiuta a sollevare il titolo.

Cosa vi manderà avanti a giocare dunque? Il divertimento che proverete nel suonare i capolavori dei Van Halen: infatti, per quanto difficili, le varie canzoni presentate sono incredibilmente coinvolgenti e una volta dominate al massimo livello di difficoltà vi sentirete dei veri e propri re. Inoltre, non dimentichiamo le guest star e nemmeno la modalità Battaglia che offre una sfida alternativa a una classica esibizione in gruppo, trasformandovi in veri e propri "Heihachi delle 6 corde". Purtroppo sono aspetti che possono sollevare l’esperienza solo in parte. Un capitolo difficile, divertente… ma di certo non il migliore. Comunque, provate "Eruption" o "Hot for teacher" e vediamo dopo quanto vi staccate dallo schermo.

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