Guitar Hero: Warriors of Rock – Recensione Guitar Hero: Warriors of Rock

Il rock, si sa, ha sempre affascinato tutti noi: chi non avrebbe voglia di imbracciare una chitarra elettrica e far ammutolire una sconfinata platea grazie ad un assolo capace di scuotere i sensi degli ascoltatori? C’è chi lo fa, chi ci prova, e chi non ha proprio speranze; tuttavia, grazie alla serie Guitar Hero, targata Activision, possiamo tutti diventare una rockstar nell’arco di poche ore, cimentandoci con la chitarra, col basso, con la batteria e con la nostra voce. Questa fortunata saga è sempre stata sulla cresta dell’onda e adesso è giunta alla sua sesta incarnazione "ufficiale" (non conteggiando quindi i 3 spin-off dedicati a famosi gruppi rock: Aerosmith, Metallica e Van Halen), dopo un quinto capitolo che non aveva soddisfatto appieno le richieste dei giocatori in quanto la modalità "carriera" non era in grado di affascinare le aspiranti rockstar così come succedeva nei primi 3 titoli. In questo capitolo, invece, abbiamo la presenza di una buona modalità principale con delle novità che di sicuro non ci lasceranno insoddisfatti. Imbracciamo quindi chitarra, basso, batteria e microfono, e saliamo sul palco.

Let there be Rock!

Il gioco si apre con le immagini del Dio del Rock, armato della sua leggendaria chitarra/ascia, che combatte contro la Bestia, in uno scontro dai connotati epici. La divinità, però, viene sopraffatta, e sta a noi riuscire a compiere l’Impresa Epica: sconfiggere la Bestia e liberare il Dio dalla sua prigione di roccia. Ed è proprio "Impresa Epica" il nome della modalità principale del gioco, che ci vedrà vestire a turno i panni dei protagonisti della serie (ci saranno tutti i classici rocker che conosciamo, più un paio di nuovi arrivi) e affrontare delle scalette "personali". Queste scalette, musicalmente parlando, saranno riferite al personaggio che andremo a controllare, per cui Johnny Napalm avrà una serie di brani tutta sul Punk, mentre Lars affronterà una serie di brani Metal, e così via. Questa scelta può rivelarsi piacevole o meno, poiché ci si vedrà "costretti" a suonare diversi blocchi di brani dello stesso genere, correndo il rischio di annoiarsi con qualche genere che non si apprezza più di tanto, ma in fondo è un aspetto marginale. Nel momento in cui andiamo a selezionare un personaggio (si inizierà con due personaggi disponibili e in seguito se ne sbloccheranno altri), verremo a conoscenza dell’aspetto RPG del nuovo titolo Activision: ogni rocker avrà a disposizione un suo personalissimo potere che ci aiuterà a completare al meglio i brani per guadagnare le stelle necessarie all’evoluzione del personaggio. Esatto, evoluzione, poiché dovremo far evolvere ogni personaggio (guadagnando un determinato numero di stelle) per poter compiere la nostra Impresa Epica. I poteri varieranno quindi dall’avere un moltiplicatore fisso a 2x ad una piccola percentuale di StarPower che ci verrà assegnata ogni 10 note di fila, e così via: non aggiungiamo altro sui poteri per non rovinarvi la sorpresa; vi basti sapere che, una volta ottenuto il numero richiesto di stelle, il nostro personaggio muterà e il relativo potere si evolverà a sua volta. Ultimo aspetto dell’Impresa Epica di cui parleremo è l’esecuzione completa del brano 2112 dei Rush, pezzo Prog di circa 20 minuti, che affronteremo circa a metà avventura, passaggio necessario per sbloccare un elemento molto importante ai fini della storia; anche qui vi lasciamo lavorare con l’immaginazione per non rovinarvi alcuna sorpresa, soprattutto in questo capitolo dove finalmente abbiamo il ritorno di una modalità storia degna di questo nome.


Ecco la schermata principale della modalità Impresa Eroica

I know, it’s only rock’n’roll but I like it

Il gameplay del gioco, tuttavia, rimane sempre lo stesso, quindi da questo punto di vista non ci sono particolari novità. Il livello di difficoltà medio è salito rispetto ai precedenti capitoli, anche in base al ritorno al rock più viscerale, scelta che accontenterà i giocatori più esperti ma deluderà altri; per i novizi è presente il classico tutorial che spiega in maniera chiara le meccaniche del gioco. La modalità "partita veloce" è stata anch’essa rinnovata: mentre prima era solo un modo come un altro per giocare da soli o con gli amici (in locale e online), adesso potremo scegliere se affrontare semplicemente il pezzo scelto oppure se cimentarci in delle sfide che ci richiederanno di mantenere la più lunga serie di note, oppure di sfruttare i poteri dei personaggi per ottenere un punteggio elevato, e così via. Il nostro risultato verrà riportato in una classifica che ci permetterà di sapere il nostro ranking rispetto a quello dei nostri amici che hanno eseguito quello stesso brano. Più stelle guadagniamo dalla nostra esibizione, più ricompense sbloccheremo, tant’è che anche qui c’è un aspetto "alla Rpg", in quanto guadagnando stelle aumenteremo letteralmente di livello, e potremo vedere nella schermata apposita quale livello dovremo raggiungere per sbloccare un ulteriore strumento, o costume, o canzone. Di sicuro questa scelta aumenta di molto la longevità di questa sezione, che in passato era scarna, per quanto comunque efficace. Per i creativi sono disponibili gli ormai classici editor di personaggi e brani; essendo queste caratteristiche pressoché immutate dal precedente capitolo, non ci soffermeremo più di tanto a descriverle. Sarà anche possibile scaricare brani, sia dal negozio ufficiale di Guitar Hero, sia da GH Tunes; in quest’ultimo caso, i brani saranno composti dai giocatori che popolano la comunità di GH, e saranno completamente gratuiti. Un ottimo modo per aumentare il numero di tracce disponibili e con essi la longevità del gioco, non c’è che dire.


Pandora nella sua versione potenziata: notate il moltiplicatore x24!

Dal punto di vista prettamente tecnico, tutto è estremamente piacevole alla vista; risulta inoltre molto utile la scelta di porre su schermo un indicatore che ci informa della durata della canzone. Sono presenti sporadicamente dei piccoli rallentamenti, ma è una questione abbastanza marginale e non influisce più di tanto sull’esperienza videoludica. Sul comparto audio, che dire, se non di alzare il volume per godere al meglio dei brani che andremo ad eseguire.


Una band interamente potenziata che suona la mitica 2112 dei Rush: quello sullo sfondo è proprio il logo del concept album!

Come together, right now, over me

Andiamo a esaminare le periferiche e la componente multiplayer. L’unico controller ad essere stato modificato è la chitarra: non è più presente lo slider tattile, e la chitarra stessa è composta da una parte centrale che comprende manico, dispositivo per la pennata, leva del tremolo e i vari pulsanti, e da due parti laterali che sono staccabili, dando così la possibilità ai giocatori di cambiare l’estetica della chitarra e non solo il battipenna, come accadeva in passato. La scelta di eliminare lo slider tattile non cambia l’esperienza di gioco, quindi non dà alcun problema; comunque GH: WoR è perfettamente compatibile con le chitarre dei precedenti GH, quindi non c’è reale bisogno di cambiare periferiche (noi stessi abbiamo testato il gioco con la chitarra di Band Hero, e non abbiamo avuto alcun problema). La componente multiplayer è, come sempre, divertentissima, e dà la possibilità di suonare anche con quattro strumenti uguali; degna di menzione è la modalità Party che consiste nella riproduzione casuale e continua dei brani del gioco, dove chiunque può entrare e uscire in qualsiasi momento senza interrompere la canzone che sta scorrendo in quel momento. Per quanto riguarda la modalità online, invece, segnaliamo qualche piccolo problema nel tracciare i giocatori disponibili e nell’aggiornamento delle statistiche: dovrete avere una connessione molto buona per non incappare in nessun lag o rallentamento, se non addirittura nell’impossibilità di aggregarsi ad una sessione di gioco. Insomma, armatevi di pazienza, e riuscirete a giocare anche online.


La nuova chitarra nel suo minimalista design

This is the end, my friend

Questo nuovo Guitar Hero convince e diverte come non accadeva da tempo: la sensazione del "segui la scaletta, sblocca il locale" che in GH 5 produceva uno scarso interesse per la modalità principale, ora non esiste più, anzi, vi verrà voglia di scoprire i poteri di ogni rocker, la scaletta personale, l’evoluzione del personaggio e anche il dipanarsi della storia principale che, per quanto molto semplice, è comunque avvincente. La longevità in singolo di questo titolo è molto elevata, grazie anche alle sfide e ai vari editor; in multiplayer dà il meglio di sé grazie alla possibilità di suonare più strumenti assieme (e il fatto di poter suonare più strumenti uguali evita le litigate del tipo "io la chitarra, tu il basso e zitto"), che si traduce in ore di divertimento e di sano rock. Per il prossimo capitolo ci auguriamo di trovare delle novità che svecchino il gameplay, ma fino ad allora potremo dedicarci tranquillamente alla liberazione del Dio del Rock.

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