Hidden Mysteries: Titanic – Recensione Hidden Mysteries: Titanic

15 Aprile 1912: dopo soli cinque giorni di navigazione il Titanic sprofonda nelle gelide acque oceaniche, dimostrando quanto inappropriato sia l’appellativo di "inaffondabile" che gli è stato orgogliosamente dato dalla stampa e dai suoi stessi creatori. Sulla sciagura non è mai stata fatta pienamente luce ed è probabilmente proprio per questo motivo che la vicenda ha affascinato scrittori, registi e programmatori di videogiochi negli anni. In ambito videoludico abbiamo potuto vivere numerose peripezie a bordo della famosa nave da crociera, impersonando i protagonisti più diversi. Hidden Mysteries: Titanic, disponibile per Nintendo DSi e Wii, si presenta come la più classica delle avventure grafiche con il Titanic sullo sfondo, nella quale cercheremo di scoprire i misteri della nave e di uscire vivi dal catastrofico incidente.


Il gioco ci proporrà l’ennesima avventura a bordo del Titanic
 

Una trama già scritta

Uno dei problemi più grandi da affrontare nello storytelling, in giochi di questo genere, riguarda la narrazione di fatti storici ampiamente conosciuti: chiunque, in altre parole, collega il nome Titanic al suo naufragio, aspettandosi di incorrere prima o poi nel tragico epilogo in ogni storia a esso collegata. La capacità degli scrittori, in questo caso, si riconosce nel saper stilare una trama talmente avvincente da poter mettere la sciagura in secondo piano: solamente in questo modo si riuscirà a creare un gioco interessante che, mantenendo i fatti storici realmente avvenuti come semplice contorno, permetterà al giocatore di sentirsi parte della storia e di dimenticarsi l’incidente contro l’iceberg finché questo non avverrà nella trama, prendendolo quasi di sorpresa. Hidden Mysteries: Titanic riesce solamente in parte in questo intento, presentando una trama che sicuramente avrebbe potuto essere più strutturata e ricca di colpi di scena. Nel gioco ci sono molti personaggi e situazioni differenti per i quali, a nostro parere, non è stato sfruttato appieno il potenziale narrativo: il risultato è un insieme poco coeso di eventi che relega anche i soggetti più interessanti a semplici comprimari, molte volte incontrati solo per giustificare la presenza di un qualche tipo di enigma.

Nel gioco vestiremo i panni di Margaret, una novella sposa che si imbarca sul Titanic verso una nuova vita a New York con suo marito Robert. Dopo aver appurato che il nuovo marito di Margaret è tutto fuorché un genio o un abile conversatore, inizieremo a girovagare per la nave incontrando gli altri personaggi: dalla madre di Margaret a un bimbo pestifero, dai membri dell’equipaggio al capitano, fino a uno strambo ingegnere che abita le stanze segrete dell’imbarcazione. Dopo aver fatto la conoscenza dei vari comprimari inizierà il lento e progressivo inabissarsi della nave: nei panni di Margaret saremo dapprima chiamati a far luce sull’accaduto – l’equipaggio, come da copione, cercherà inizialmente di non diffondere notizie per non seminare il panico tra i passeggeri – per poi risolvere gli enigmi che ci permetteranno di superare gli ostacoli che si frapporranno tra noi e le (poche) scialuppe di salvataggio.


L’intero gioco si basa su brevi dialoghi e sulla risoluzione di enigmi

Un salvagente per ogni enigma

Dal punto di vista del gameplay Hidden Mysteries: Titanic è la più classica delle avventure punta e clicca che, facendo sapiente uso del touchscreen della Nintendo DS, rende facile e intuitiva la risoluzione degli enigmi proposti tramite l’interazione con l’ambiente di gioco. I rompicapo possono essere idealmente suddivisi in due differenti categorie: la prima è più di ragionamento, rendendo necessario l’utilizzo creativo degli oggetti raccolti o la decifrazione di codici di accesso per raggiungere le stanze bloccate; la seconda categoria di enigmi, invece, richiederà semplicemente di aguzzare la vista per trovare 10 oggetti dello stesso tipo sparsi per lo scenario. Nessun enigma è particolarmente ostico o poco comprensibile, tanto da rendere l’intera esperienza una passeggiata anche ai videogiocatori che non desiderano spremersi più di tanto le meningi. Da segnalare poi due opzioni presenti nel menu delle azioni: toccando la lente di ingrandimento verranno immediatamente evidenziati gli oggetti con i quali è possibile interagire e Margaret ci dirà se avrà portato a termine tutte le azioni possibili in quella stanza oppure no; selezionando il salvagente, invece, sarà addirittura possibile bypassare totalmente alcuni enigmi che, se non risolti, impedirebbero la prosecuzione nel gioco.

Il perchè delle scelte appena esposte pare evidente: gli sviluppatori hanno deciso di creare un gioco accessibile a chiunque, evitando in toto imbarazzanti situazioni di stallo ai meno esperti di avventura. Segnaliamo però che tale sistema azzera letteralmente il già basso livello di difficoltà del titolo, dal momento che è possibile utilizzare il salvagente per superare quasi la totalità degli enigmi e seguire la storia più come un fumetto interattivo che come un vero e proprio videogioco. Un sistema di aiuti in stile Professor Layton, tanto per citare uno stimatissimo esponente delle avventure grafiche moderne, avrebbe certamente giovato a Hidden Mysteries: Titanic, spronando maggiormente all’impegno i giocatori occasionali e attirando di più l’attenzione dei gamer più esperti.


Molti enigmi richiedono solo di aguzzare la vista

Una questione di staticità

L’utilizzo di schermate animate – o comunque di intermezzi in CG in grado di spezzare la monotonia del gameplay basata sulla risoluzione di enigmi sempre molto simili tra loro – sarebbe stato un elemento assai gradito all’interno di Hidden Mysteries: Titanic. Purtroppo ci siamo trovati di fronte a un gioco composto per quasi la sua totalità da immagini statiche. Sebbene una tale veste grafica fosse il punto cardine delle avventure grafiche di qualche anno fa, ci permettiamo ormai di ritenere obsoleto questo tipo di approccio da parte degli sviluppatori. Tutte le più recenti avventure punta e clicca, infatti, presentano sezioni animate, scenari sempre più realistici o comunque con qualche elemento in movimento. In questo titolo, invece, addirittura gli spostamenti tra una stanza e l’altra sono realizzati con un semplice susseguirsi di schermate senza soluzione di continuità, dove lo scenario della nostra destinazione appare semplicemente sullo schermo inferiore della console dopo che il gioco ci ha costretto ad aprire la mappa per scegliere in quale stanza recarci.

Il gioco non è totalmente privo di filmati in computer grafica, ma questi sono davvero pochi e troppo brevi rispetto agli standard ai quali i giocatori moderni sono abituati. Graficamente, comunque, il gioco è tutt’altro che poco curato: le ambientazioni sono ricche di dettagli, così come i personaggi e le inquadrature in cui c’è qualche enigma da risolvere. La staticità delle immagini, però, che fa apparire il tutto più come un album fotografico che come un videogioco, ci ha impedito di immedesimarci nella protagonista e di sentirci veramente parte dell’azione, cosa che segnaliamo come il più grande lato negativo del titolo.


Tranne che per alcune eccezioni, dialoghi ed enigmi sono sempre
rappresentati tramite immagini statiche senza elementi in movimento

Colpito e affondato

Il Titanic è ormai colato a picco, questo è un dato di fatto. E’ triste constatare che anche questo titolo della serie Hidden Mysteries rischia di raggiungere la nave da crociera sulla quale è ambientato. L’idea di base è alquanto interessante, con Margaret intenta a esplorare le stanze segrete dell’imbarcazione nel tentativo di carpirne i segreti. Purtroppo gli sforzi degli sceneggiatori sono stati vanificati da una realizzazione tecnica non al passo coi tempi, ulteriormente affossata da una gestione quasi imbarazzante del livello di difficoltà. Consigliamo il gioco ai patiti di avventure grafiche e ai giocatori casuali che, magari non conoscendo ancora questo affascinante genere, fossero interessati ad approfondirlo. Chi ha un po’ più di esperienza sulle spalle e chi è attirato dai vari Professor Layton e simili, invece, farà bene a sapere che Hidden Mysteries: Titanic è un gioco agli antipodi rispetto ai suoi gusti. Regolatevi di conseguenza e non vi pentirete della vostra eventuale scelta di acquisto.

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