SIREN: Blood Curse – Recensione Siren: Blood Curse

Dalle remote ombre

Comparve con i suoi primi capitoli qualche anno fa su PlayStation 2 con il titolo Forbidden Siren, ma stavolta arriva su Playstation 3 come “Siren: Blood Curse”, cambiando sia in fatto di nome che in fatto di giocabilità, come vedremo più avanti.
Siren compare sulla console Nextgen di Sony attraverso il PlayStation Network, dal quale è possibile effettuarne il download al prezzo di 24,99€, attualmente in offerta a 19,99€ e su supporto Blu-Ray, anch’esso, a 24,99€.
Sviluppato da Sony Computer Entertainment Japan Studio, Blood Curse si presenta come il remake del primo titolo, riveduto e corretto per limarne i difetti e esaltarne i pregi. Riuscirà a terrorizzarci nuovamente dando alla serie il successo che merita e che non ha pienamente ottenuto col primo capitolo? Andiamo a scoprirlo insieme.

Una trama da Hollywood

E’ il primo titolo AAA distribuito (almeno per ora) in Europa e USA tramite PSN, ovviamente dopo Warhawk e Gran Turismo 5 Prologue, analogamente presenti sul servizio online di Ps3. Blood Curse può contare anche su 12 episodi da scaricare singolarmente; l’acquisto può quindi avvenire sia in capitoli (4 contenenti 3 episodi l’uno a 9,99 euro l’uno) oppure con l’intero pacchetto a 24,99 euro. Una soluzione interessante, che comunque risulta sempre scomoda nel dover scaricare dal PSN in entrambi i casi 12 file (9 GB), con relativa installazione uno per uno, ma questo grazie al cielo è un’attività rapida e indolore.
La trama ruota attorno ad una troupe televisiva americana che si reca in Giappone alla ricerca di un antico villaggio scomparso nel nulla da 30 anni; purtroppo ben presto le cose prendono però una brutta piega, con la macabra scoperta della trasformazione degli abitanti in malvagi zombi rinominati Shibito. La storia può sembrare banale, come in realtà è, ma lo sviluppo offre numerosi spunti di interesse, a cominciare dalla svariata dose di protagonisti che dovremo impersonare nel corso dei vari episodi. La struttura a puntate, simile a quella di una serie tv con tanto di anticipazioni in conclusione di “show”, pone il giocatore nei panni di un cast di 10 personaggi diversi tra loro, con differenti caratteristiche e quindi capaci di offrire il loro personale punto di vista sullo svolgimento della storia. Rispetto alla versione per Ps2, le cose sono cambiate sotto diversi aspetti, e in maniera decisamente positiva. Ecco quindi che con questo nuovo e rivisto capitolo si è tornati ad una linearità classica più adatta ad una immediata comprensione, ed anche la scelta nell’utilizzo dei protagonisti americani, al posto dei precedenti giapponesi, è da considerarsi come una volontà di estendere il bacino d’utenza del prodotto.
  

UN ESEMPIO DI ZOMBI/SHIBITO CHE POTREMMO INCONTRARE NEL GIOCO

Occhi e orecchie da Shibito

La grafica e il sonoro hanno i mezzi per dire la loro eccellendo soprattutto nel comparto dell’audio, avendo come soundtrack delle musiche azzeccate che concorrono a mantenere lo spannung e l’atmosfera cupa della storia e allo stesso tempo tenere il giocatore costantemente in tensione.
Purtroppo, come spesso accade di questi tempi, il doppiaggio in lingua italiana è assente, ma viene sostituito dai sottotitoli che aiutano a capire quanto viene detto dai personaggi in inglese e giapponese: una scelta ottima per accontentare quella fetta di utenti che preferiscono il doppiaggio originale. Peccato per l’assenza del doppiaggio in italiano, presente nella versione originale su PS2.
Trovandoci su PS3 il team di sviluppo ha cercato di offrirci un comparto grafico non ottimo ma di buon livello, il quale gira a 720p avendo pure un framerate abbastanza buono anche nelle fasi di gioco più elevate.

Il joypad trema dalla paura

Il gioco è principalmente di tipo stealth, ma è presente un abbondante numero di armi che andando avanti nel gioco permette di adottare uno stile più d’azione: ci troveremo infatti a utilizzare qualsiasi cosa che tra le case del villaggio possa essere usata come corpo contundente, come pale, rastrelli, accette e bottiglie di vetro. Non mancano ovviamente le armi da fuoco, meno numerose rispetto alle armi bianche ma soprattutto dalle munizioni inserite con il contagocce all’interno degli scenari.
Facendo riferimento al vecchio Siren, per chi l’avesse giocato, i personaggi potranno fare utilizzo del potere o meglio dell’abilità chiamata Sightjacking, ovvero la possibilità di vedere attraverso gli occhi degli Shibito e degli altri esseri umani, utilissima per decidere il momento adatto per fuggire senza farsi vedere da uno zombie o attaccarlo, oppure, in alternativa, per ottenere importanti indizi servendosi dei propri nemici. Potremo pure lasciare attivo il Sightjacking utilizzando lo schermo diviso e continuando a muoverci, ma otterremo un risultato sgradevole e poco ottimale, dato che rischieremo di fare confusione sulla direzione nella quale vorremo dirigerci.
A parte questo piccolo difetto, il sistema di controllo e le meccaniche di Blood Curse si rivelano subito migliori delle precedenti viste nel titolo per PS2, fornendo tutto il necessario attraverso l’utilizzo di pochi tasti e facendo leva anche sulle possibilità offerte dal Sixaxis, grazie al quale è possibile ricaricare la propria arma muovendo il joypad verso il lato.
L’ elevato numero di personaggi giocabili rende l’esperienza abbastanza diversa tra i vari episodi, e a fare un ulteriore differenza tra le fasi di gioco possiamo trovare degli oggetti come i razzi di segnalazione, che permettono al personaggio di distrarre o rendere temporaneamente impossibilitati a vedere gli zombie.
  

CHISSA’ SE AVRETE PIU PAURA DI LEI NELL’AFFRONTARE QUESTA STORIA DA BRIVIDI

 

In conclusione

Siren: Blood Curse è un titolo piacevole, appartenente a un genere sicuramente inflazionato ma che non per questo lo rende un gioco ripetitivo, il che è sicuramente un pregio trattandosi pur sempre di un remake, anche se dotato di tutte le modifiche e le aggiunte del caso.
Il lavoro di Sony Japan risulta quindi in un gioco gradevole che centra l’obiettivo di migliorare il suo predecessore, portandolo da una posizione di nicchia a un potenziale successo della piattaforma PlayStation 3.
Concludendo, possiamo affermare che la pazienza è d’obbligo nei download e nell’installazione, per poi iniziare questa avventura dove azione, suspance e paura sono tutto ciò che ci si può aspettare da questo titolo; altro fattore importante è il prezzo che come già detto nell’introduzione è veramente competitivo sia nel formato Blu-Ray che in Digital Delivery sul PSN.

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