Tomb Raider: Underworld – Recensione Tomb Raider Underworld

A suon di rivoltella

L’equipaggiamento di Lara è sempre quello che è diventato caro, nel corso dei tempi, a tutti gli appassionati: a suon di rivoltella, rampino e tutto il resto si sviluppa la nostra storia. Iniziamo col dire che Lara può sparare a due bersagli contemporaneamente con le due pistole, dando libertà assoluta alle due mani che faranno corpo a sé stante: si potrà anche tenere un oggetto in una mano e sparare con l’altra, oppure rimanere attaccati ad una sporgenza e sparare. Quindi assistiamo all’unione di due mondi, quello enigmistico, se così si può definire, nel quale dovremo capire come uscire dall’intricato sistema di labirinti, e quello d’azione, nel quale dovremo attaccare gli avversari che ci si stanno parando contro. Il rampino, infine, sarà utile ad ogni occorrenza, per aggrapparvi ad un apposito anello o per tirare giù oggetti, o tirarli a sé con un sussidio di filo.

 

 
Lara in compagnia del suo rampino: compagno di mille avventure

Tutto questo viene raggruppato in una filosofia che viene ridotta in una sigla, WCLD, What Could Lara Do, ovvero cosa potrebbe fare Lara: filosofia espressa da Eric Lindostrom, direttore creativo del capitolo, che lascia intendere che il gioco deve basarsi sull’idea che Lara tutto può, nel limite delle sue capacità, e che se può lanciare una granata può lanciare qualsiasi altra cosa, e che se può bucare un pezzo di legno può bucare anche una porta. Se poi questa non si aprirà è un altro conto.
Da citare anche la presenza di alcuni veicoli: all’inizio ci troveremo in una barca molto ben accessoriata, com’è giusto che sia per una magnate di questa portata, fino ad arrivare a dover usare una bella moto che spesso e volentieri tornerà utile nel corso della nostra avventura alla scoperta dei vari mondi. Parlando proprio di questi, evitando di metterli in ordine e dare un continuum troppo anticipatorio, diciamo che si inizierà da un livello subacqueo dove troveremo una Lara in una interessante tuta sottomarina combattere contro un Kakren; passeremo poi alle coste della Thailandia, per finire infine in Messico, in un momento poco felice che si rifà all’Uayeb del calendario Maya, fin troppo di moda in questi ultimi periodi: 5 giorni di sfortuna estrema, e Lara ha avuto la fortuna di gettarsi a capofitto in questa malsana superstizione. Ovviamente anche gli avversari cambieranno di mondi in mondi, passando da semplici scarafaggi in quel della Thailandia, fino a pericolosi avversari scatenati dalla dea di Atlantide a tutti voi ben nota. C’è l’imbarazzo della scelta per il divertimento.

Un modo vivo per una Lara viva

Abbiamo detto che Lara potrà interagire completamente col mondo che la circonda, esaltando l’interattività e il realismo del titolo stesso, ma anche spendere qualche parola sul contorno vero e proprio, del mondo intero che ci circonda, per valorizzare ancora di più il lavoro della Crystal Dinamics non sarà un errore. Partiamo col dire che Lara è stata ridisegnata anche nei suoi vestiti, ora diventati più piccoli o forse più comodi per un’acrobata come lei, vestiti che poi si potranno cambiare anche con quelli che si sbloccheranno nel corso dell’avventura, o saranno cambiati a seconda degli svolgimenti della trama. Gli effetti speciali, partendo dalle condizioni meteorologiche, fanno il loro effetto, tanto da bagnare Lara senza troppi problemi nel momento di piogge torrenziali molto fastidiose, e di questo avevamo già ampiamente parlato: unico problema è che sicuramente sognerete avere dei capelli come la bella ereditiera, perché acqua o non acqua rimarranno sempre così, puliti e perfetti. Miracoli del videogioco sicuramente.

 


Lara mentre esegue una delle acrobazie sicuramente più belle per l’occhio umano

Ottima anche la parte che riguarda la visualizzazione del tutto, a partire dall’illuminazione che riesce a dare un’impronta maggiore alla suggestività, come avete potuto notare anche negli screen inseriti nel corso di queste righe. Texture perfette, accompagnate da poligoni altrettanto interessanti che amalgamano il tutto in un lavoro eccellente nel quale si trovano pecche proprio come si trovano aghi in un pagliaio.
Per il sonoro si parla di una colonna sonora meno orchestrale di quello che ci si poteva aspettare anche dall’oramai famoso trailer nel quale una probabile sosia di Lara incendiava una delle sue case: infatti in quel frangente Eidos ci aveva deliziato con la Lacrimosa di Mozart. Non mancheranno, per gli appassionati della fatica o gli amanti della figura digitale dell’archeologa, i gemiti di fatica da parte di Lara nell’atto dell’arrampicarsi o aggrapparsi all’improvviso a qualche sporgenza.

Non si resiste a Lady Croft

Sembra strano da dire, ma è un dato di fatto che questo capitolo di Tomb Raider, che diversamente da come potreste pensare si migliora tantissimo rispetto ai precedenti, piacerà anche a chi non ha mai avuto il coraggio o l’interesse all’avvicinarsi alla figura di Lady Croft. Si parla di una longevità decente per un titolo del genere, che si attesta intorno alle 15 ore, se riuscite ad eseguire tutto con un sussidio alla mano che può essere un sfera di cristallo che vi farà vedere il futuro e capire che strada prendere; oppure 20 ore se volete trascorrere quelle 5 ore a ripercorrere il cammino dall’ultimo checkpoint dopo una rovinosa caduta a terra per non aver capito dove aggrapparvi dopo un salto.

 


Diversamente da come possiate credere, qui possiamo ammirare l’ottimo uso della luce

Se volessimo fare un paragone con Uncharted, cavallo di battaglia su PlayStation 3 della NaughtyDog oramai segnato dagli anni, ci troveremmo costretti a dire che Underworld non raggiunge ancora quei canoni, causa alcuni momenti di falle del sistema tecnico, ritrovati in fastidiosi bug ambientali. Nonostante questa ultima piccola parentesi negativa, che mette in risalto comunque una pecca in mezzo a mille pregi rimane un gioco da comprare, o, come direbbero gli anglofoni, un must have, per qualunque console si parli: ovviamente escludendo questa certezza per Wii e DS, per i quali avremo degli sviluppi ben diversi, a partire dal Wiimote, Nunchuk e pennino, e non si assicura una praticità pari a quello che Lara può offrire sulle altre console.

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