World of Horror RECENSIONE | Orrore cosmico a 1 bit da non perdere

Recensito su PlayStation 5

La recensione di World of Horror: le opere di Lovecraft e Junji Itō prendono vita nel Giappone in pixel art di Paweł Koźmiński.
La tipica situazione in cui una persona vorrebbe trovarsi dopo una giornata di lavoro

Dopo tre lunghi anni di accesso anticipato che ho agilmente dribblato, World of Horror, misterioso e scombussolato gioco di ruolo che strizza più di un occhio ad avventure investigative punta e clicca ormai dimenticate, si presenta finalmente ai giocatori in forma completa ma, sebbene risulti denso e connotato da un cospicuo quantitativo di spunti artistici davvero eccellenti, non sono riuscito a capire se mi sia piaciuto fino in fondo.

Plasmato con indubbio amore per il genere horror dallo sviluppatore polacco Paweł Koźmiński, World of Horror, un gioco di ruolo a turni portato in vita sfruttando audio chiptune e una meravigliosa pixel art a 1 bit, si complica talmente tanto la vita da finire per risultare, se non altro ai miei occhi, più un brillante esercizio di stile che un titolo effettivamente piacevole da completare, anche in presenza di numerose meccaniche a dir poco stimolanti e capaci di catturare innegabilmente il giocatore.

Se infatti il tenebroso background narrativo e gli svariati misteri su cui indagare costituiscono le solide basi di una pregevole esperienza videoludica, l’interfaccia alquanto confusa e una difficoltà di gioco essenzialmente da rivedere, provocano una diluizione inequivocabile dell’engagement del giocatore che, presto o tardi, perderà tristemente interesse per un titolo che in realtà ha molto più da offrire di quanto sembri.

World of Horror RECENSIONE | L’orrore cosmico sbarca in Giappone

La città giapponese di Shiokawa è funestata da una serie di misteriosi eventi paranormali apparentemente senza senso e un gruppo di studenti, insospettito da quanto si sta verificando, decide di indagare per scoprire la causa di tanta malvagità.

Orrori cosmici di palese derivazione lovecraftiana, ultimamente anche eccessivamente inflazionati sia in ambito videoludico che cinematografico, si intrecciano all’immaginario del noto mangaka Junji Itō, i cui capolavori Tomie e Uzumaki rappresentano con certezza granitica la principale fonte di ispirazione per lo sviluppo del titolo edito da Ysbryd Games, dando origine a un frullato memorabile da un punto di vista filosofico ma molto meno spaventoso di quanto lecito attendersi.

La recensione di World of Horror: le opere di Lovecraft e Junji Itō prendono vita nel Giappone in pixel art di Paweł Koźmiński.
Mi è sembrato di vedere un occhio gigante…

Fantasmi, mostri, Oni, alieni, feroci assassini e oscure divinità si rincorrono in un turbinio di situazioni ai limiti dell’impossibile, portando il giocatore a questionare continuamente la realtà stessa, consapevole tuttavia dell’impossibilità di ottenere una risposta soddisfacente, anche riuscendo a raggiungere la cima del misterioso faro sulla costa a cui tutto sembra ricondurre.

Un gioco di ruolo a struttura modulare

Nonostante bastino circa due ore per completare con tutta calma le indagini proposte da ogni run di World of Horror, l’enorme rigiocabilità del titolo è resa vivida da un sistema di creazione casuale e modulare della partita che forza il giocatore a cimentarsi ogni volta con misteri e avvenimenti differenti.

Inoltre, grazie a una modalità custom, World of Horror da la possibilità di personalizzare l’esperienza di gioco in maniera abbastanza profonda, modificando il proprio avatar, cambiando il background narrativo della run e scegliendo quale divinità cosmica si è impossessata di Shiokawa, una variabile aggiuntiva in grado di influenzare le azioni del protagonista dando luogo a interessanti bonus e malus statistici.

Opzioni che possono trasformare un titolo giocabile anche per brevi sessioni mordi e fuggi in un’opera ben più sfumata e completa, oltre che complessa da portare a termine nella sua totalità, specialmente considerando che ogni singolo mistero più essere risolto percorrendo molteplici strade e che non è affatto semplice comprendere come intraprenderle, portando dunque la longevità globale a raggiungere vette realisticamente invidiabili da parte di moltissimi videogiochi analoghi.

Un’avventura investigativa con elementi roguelite

Ogni nuova partita a World of Horror metterà di fronte a una serie di cinque misteri da risolvere, storie popolate da orrori innominabili a cui sopravvivere in combattimento e interazioni casuali il cui esito sarà determinato da alcune classicissime statistiche come destrezza, fortuna o carisma, e dallo stato di salute fisica e mentale del protagonista.

Specificità che rendono World of Horror ben più gioco di ruolo che puzzle game, anche se la natura investigativa dell’avventura potrebbe trarre in inganno.

L’esplorazione della cittadina, vero e proprio scheletro dello sviluppo narrativo e ludico del gioco, rappresenta una meccanica determinante per guadagnare esperienza con cui sbloccare utili capacità interattive, recuperare oggetti consumabili, armi e incantesimi, curiosi ninnoli con cui contrastare fastidiose maledizioni e, ovviamente, scoprire indizi in grado di condurre verso la soluzione dei fatidici enigmi e l’ottenimento delle chiavi per aprire la porta del misterioso faro.

La recensione di World of Horror: le opere di Lovecraft e Junji Itō prendono vita nel Giappone in pixel art di Paweł Koźmiński.
Il luogo perfetto per una veglia

Davvero affascinante, se non fosse che, in un modo o nell’altro, la flebile sensazione di libertà iniziale sfuma immediatamente, lasciando spazio a un gameplay su binari in cui ogni singolo mistero si rivela essere più piacevole da leggere che da giocare.

Tutte le investigazioni si snodano in maniera eccessivamente semplice e pilotata se rapportate alla sovrabbondanza roboante di possibilità e schermate concesse dall’interfaccia di gioco, portando il giocatore ad approcciare i casi quasi sempre alla stessa maniera, senza valutare di battere luoghi secondari o sperimentare scelte particolarmente ardite e creative, comunque del tutto superflue, quando possibili, se non ai fini del completismo più estremo.

Non c’è abbastanza terrore in questo World of Horror

L’unica reale difficoltà proposta da World of Horror è la possibilità, oggettivamente tangibile, di morire senza alcun grosso preavviso; incontrare il nemico sbagliato al momento sbagliato, magari in una situazione di salute precaria o di povertà di equipaggiamento, potrebbe infatti mettere di fronte a enormi difficoltà, con il rischio di rimanere uccisi, avvenimento che nel titolo in oggetto annullerà completamente e istantaneamente qualsiasi progresso, costringendo a ricominciare tutto da zero come nel più tipico dei roguelite.

La recensione di World of Horror: le opere di Lovecraft e Junji Itō prendono vita nel Giappone in pixel art di Paweł Koźmiński.
Scappare è invitante ma alza di parecchio il livello di follia (Doom) e se raggiunge il massimo si è fregati…

Poco male considerando la natura stessa della struttura di World of Horror. Ciononostante potrebbe inizialmente risultare discretamente faticoso e frustrante incappare in un game over, complice la presenza di un’interfaccia caotica e di un gran quantitativo di meccaniche non sempre chiare, che però, una volta comprese e dominate, garantiscono partite dal successo quasi inevitabile.

In conclusione

Al netto di una difficoltà di gioco mal bilanciata e dello scarso stimolo all’adozione di soluzioni alternative per risolvere i casi, lo stile vintage punta e clicca del gameplay, la narrazione criptica e l’ispirato comparto visivo rendono senza alcun dubbio World of Horror un’esperienza videoludica assolutamente imperdibile, tra le più affascinanti degli ultimi anni oltre che potenzialmente espandibile all’infinito per via della sua natura a schema modulare.

Non lasciatevi dunque intimorire da una manciata di scelte estetiche discutibili, da qualche ingenuità di troppo e dalla sola traduzione inglese.

Nonostante World of Horror sia più acerbo di quanto sarebbe dovuto essere, grazie alla forte ispirazione dei lavori di Junji Itō e l’ingombrante presenza di tematiche lovecraftiane saprà ugualmente rapirvi e ossessionarvi, riuscendo a divertire senza particolare impegno, una qualità a dir poco peculiare considerando il genere senz’altro destinato a una piccola nicchia di pubblico e l’elevato rischio di imbattersi inaspettatamente in pericoli mortali spesso inevitabili.

World of Horror è disponibile dal 19 ottobre 2023 per Nintendo Switch, PC, PS5, PS4 e MacOS.

7
Orrore cosmico in pixel art

Pro

  • Visivamente notevole
  • Appassionante
  • Abbastanza vario

Contro

  • Difficoltà da rivedere
  • Interfaccia inizialmente caotica
  • Meno libero di quanto sembri
  • Disponibile solamente in inglese
Vai alla scheda di World of Horror
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