Rayman Legends – [E3 2013] Rayman Legends

L’anno scorso Michel Ancel e la Ubisoft Montpellier erano riusciti a regalarci un nuovo Rayman, completamente rivisto e revisionato, regalandoci un platform dal sapore musicale e pregno di innovamenti, proponendo una meccanica molto classica che trovava il suo successo nelle movenze precise e armoniche. Un anno dopo e più arriva Rayman Legends, ritardato nella sua release per una astuta mossa di marketing da parte di Microsoft e Sony, che si sono aggiudicate un titolo che era pronta esclusiva della Nintendo per Wii U. Già alla Gamescom, però, avevamo avuto occasione di testare il titolo sulla neonata piattaforma nipponica, quando ancora non era arrivata sul mercato, e le perplessità furono non poche, soprattutto per una malsana costrizione da parte degli sviluppatori di far giocare necessariamente in multiplayer i videogiocatori. Ora Rayman, che torna su Ps3, Xbox360 e PsVita, riprende la veste più adatta a lui e si appresta a dar ragione alle major console. All’E3 abbiamo provato le nuove versioni e in particolar modo quella per PlayStation 3 e per Ps Vita, presupponendo che quella per Xbox360 sia assolutamente uguale alla console Sony.

Parlare e parlarvi del gameplay ci costringerebbe a riproporre una miscela di parole già note ai più, da chi ha letto la recensione del capitolo precedente a chi ha letto il nostro hands della Gamescom, ma brevemente cerchiamo di chiarire il funzionamento di Rayman Legends per i neofiti. Gli scenari, che rispetto a Origins diventano molto più dettagliati e colorati, con un’altissima risoluzione grafica, vanno gestiti in una sfrenata corsa a scorrimento laterale 2D. Durante la nostra corsa saremo chiamati non solo a raccogliere i vari collezionabili disseminati per il terreno, ma evitare anche le numerose trappole che ci costringeranno a vere e proprie sessioni platform. Più Electroon riusciremo a liberare, poi, dalle rispettive gabbie più avremo possibilità di un punteggio alto. Si può giocare sia in singleplayer che in multiplayer, fino a un massimo di quattro. 

In Legends muta, però, la varietà del level design: oltre ai classici livelli platform e quelli musicali, che ci costringeranno a correre per evitare di essere schiacciati dallo schermo che avanza, avremo anche degli elementi innovativi che si baseranno sui fondamentali dello stealth. Per quanto riguarda il primo aspetto abbiamo avuto modo di testare un livello nel quale eravamo costretti a nasconderci nell’ombra, arrestando quindi la nostra sfrenata corsa: nel caso in cui fossimo usciti dall’ombra ci saremmo trovati bersaglio delle telecamere di sicurezza pronte a mitragliarci. Insomma una fine non proprio piacevole. La sessione shoot’em up, invece, quelle in cui ci ritrovavamo ancora una volta a cavalcare la nostra zanzara preferita, è stata completamente eliminata. Una decisione che non ci dispiace e che anzi ci solleva da alcuni livelli che stonavano con la velocità e l’armonia dell’azione di Rayman. 

Una particolarità da sottolineare nell’esplorazione dei livelli rientra nella ricerca degli Electroon: non saranno più ingabbiati, ma sarà possibile rintracciarli anche in situazioni diverse, magari nelle fauci di alcune piante carnivore da colpire. Per rendersi conto di dove si trovino basterà come sempre aguzzare le orecchie e ascoltare il loro lamento. Infine, diversamente da Rayman Origins, non dovremo recuperare i poteri del Nostro in apertura di avventura: li avremo già tutti con noi. Infine chiudiamo le novità sul gameplay con i minigiochi: ci è stato mostrato, infatti, uno di questi, ritenuto dagli sviluppatori il più interessante e anche il più irriverente. Si tratta di Kung Fu Soccer, una soluzione geniale per passare amichevolmente del tempo in multiplayer. Giocare in singleplayer, infatti, non avrà assolutamente senso, ma in due o anche in quattro, formando due squadre, avrete modo di giocare a calcio con Rayman, Globox e tutti gli altri facenti parte dell’universo Ubisoft. Ma la partita a calcio non è fatta di schemi, passaggi e tiri, bensì di schiaffi, collisioni, pugni, salti sull’avversario e qualsiasi altra mossa che sia concessa nel gameplay generico di Rayman Legends. L’obiettivo è logicamente spedire la palla in porta, se ci riuscirete. Due minuti di tempo per riuscire a segnare e per far succedere di tutto. 

Un successo rappresentato dai minigiochi che non dispiacerà a nessuno e che sicuramente farà perdere moltissimo tempo agli appassionati dei personaggi di Rayman, che rischiano di dimenticarsi quasi dello scopo originale del prodotto. Chiudiamo ribadendo i concetti espressi un anno fa per la versione Wii U e analizzando rapidamente quella per PsVita. La Nintendo richiede l’utilizzo, necessariamente, di un controller e del touch screen, col quale vi troverete a comandare Murphy, l’ape di Rayman Legends. Il giocatore nei panni di Murphy dovrà gestire i numerosi momenti platform risolvendo il percorso per il compagno di avventura. L’idea per rendere disponibile questo personaggio anche su console è di utilizzare il tasto cerchio su PlayStation 3 per richiamarlo quando necessario. Insomma una soluzione semplice e un problema in meno rispetto alla versione Wii U che, purtroppo, continuiamo a contestare per delle imposizioni fuori da ogni logica videoludica. La versione PsVita, invece, si conferma con le stesse caratteristiche di quella di Rayman Origins: non ci saranno, però, almeno a detta degli sviluppatori, collezionabili di peso come furono i denti inseriti nella versione PsVita che ne esaltavano le capacità del touch.

Per chiudere, Rayman Legends si candida a essere il platform definitivo anche per quest’anno: un titolo che non ci si può lasciar scappare e che va acquistato necessariamente e senza alcun dubbio. La versione da acquistare, consigliamo, è quella per console o PsVita se preferite il gameplay portatile, che si adatta perfettamente al titolo in questione. La versione per Wii U va acquistata solo se avete perennemente amici in casa.

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