Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Forse gli anni novanta non furono belli come li ricordiamo (o come ve li raccontano, per i più giovani – N.d.R.), ma lo furono di certo per Square, che visse il periodo più luminoso della propria esistenza: all’epoca il colosso giapponese sembrava incapace di fare buchi nell’acqua, quasi ogni sua opera era oro colato, soprattutto in ambito JRPG. Fra le svariate saghe ruolistiche imprescindibili di quegli anni figurava anche Chrono, nata nel 1995 con l’epocale Chrono Trigger e proseguita con Radical Dreamers: Nusumenai Hōseki (1996) e Chrono Cross (1999).

Nonostante l’elevatissima qualità e le buone vendite, la serie fu pubblicata solo in Giappone e Nord America: l’Europa rimase a secco fino al 2009, quando fu localizzato l’enhanced port di Chrono Trigger per DS, pubblicato successivamente anche su iOS, Android e PC. Per tredici anni il capostipite della serie fu l’unico capitolo localizzato anche per i mercati europei, fino ad oggi (dopodomani, a essere precisi – N.d.R.), con il debutto di Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition. Dulcis in fundo, si tratta di una localizzazione multi-5, contenente quindi anche la lingua italiana.

Come suggerisce il nome, Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition è una compilation, contenente i remaster di Radical Dreamers – inedito anche negli Stati Uniti finora – e di Chrono Cross. Il primo, originariamente uscito su Satellaview (una periferica di Super Famicom), è una breve visual novel che può essere considerata un capitolo gaiden di Chrono Trigger più che un sequel a tutto tondo, contenendo sette side story.

Il secondo, invece, pur attingendo da Radical Dreamers e rappresentandone per certi versi una versione alternativa, va reputato un sequel del capostipite a tutti gli effetti, dal momento che alcuni frangenti dell’intreccio sono pienamente comprensibili solo a quanti abbiano conosciuto le vicende di Chrono Trigger; anche il mondo di gioco è lo stesso, per quanto la porzione visitabile sia del tutto inedita. Ciononostante, è caratterizzato da un’autonomia narrativa sufficiente a renderlo godibile anche come stand alone, anche se il nostro consiglio è quello di recuperare prima Chrono Trigger, anche perché è un ottimo JRPG.

Chrono Cross

Fra le novità si annoverano esclusivamente opzioni cosiddette quality of life, atte, cioè, a rendere più piacevole la fruizione di due giochi ormai molto datati. Sul piano tecnico sono stati ammodernati artwork, font, modelli poligonali e fondali. L’aspect ratio è rimasto 4:3, ma è possibile selezionare anche le modalità “intero” (che deforma significativamente l’immagine per “adattarla” agli schermi 16:9) e “non gradito” (un 4:3 zoomato che costituisce forse il miglior compromesso, a patto di attivare le nuove opzioni grafiche). La fedeltà all’originale è garantita dal coinvolgimento del character designer Nobuteru Yuuki, nonché dalla possibilità di non avvalersi di queste feature, con la possibilità di modificare la propria scelta a ogni avvio del gioco.

Anche la qualità della colonna sonora, che si è arricchita di un brano e di sette nuovi arrangiamenti, sempre a opera del leggendario Yasunori Mitsuda, è stata migliorata, ma per questa non è possibile scegliere fra la versione classica e quella nuova.

chrono cross

Sulla carta il lavoro di Square Enix potrebbe sembrare piuttosto scrupoloso, ma le cose non stanno proprio così. Innanzitutto, non è possibile selezionare solo alcuni ammodernamenti piuttosto che altri: si può scegliere – oltre all’aspect ratio – solo la modalità classica (pari all’originale) o quella nuova (contenente tutte le nuove opzioni grafiche). Inoltre, gli sfondi prerenderizzati non sono curati come quelli di altri remaster recenti (Saga Frontier, Legend of Mana) e i filmati, solo upscalati, non fanno una bella figura; complessivamente, l’impatto visivo è giusto un po’ migliore di quello di Final Fantasy VIII Remaster.

Sul piano ludico, sono state aggiunte le classiche opzioni del caso. Con L2 e R2 si può diminuire o incrementare la velocità di gioco, con L3 si disattivano gli scontri con i mob (che sono visibili sullo schermo: già nel 1999 Chrono Cross era privo di incontri casuali, e in ogni caso era sempre garantita la fuga), con R3 si attivano dei boost per la battaglia (non proprio indispensabili, considerato il livello di difficoltà non elevato) e con L3+R3 si attiva l’auto-battle.

Chrono Cross The Radical Dreamers Edition

La scelta del team di sviluppo è stata quella di non modificare alcunché e risulta del tutto condivisibile, dal momento che Chrono Cross è stato uno dei migliori JRPG dell’epoca 32/64 bit, sotto quasi qualsiasi aspetto. Fra le caratteristiche salienti di un gioco che non può essere veramente riassunto in questa sede, spiccano l’abbondanza di personaggi giocabili (ben 45), la trama complessa e appassionante, la già citata assenza di incontri casuali, la direzione artistica vivace e immaginifica, la colonna sonora di un Mitsuda forse all’apice della propria creatività, e ancora molto altro. Da segnalare anche l’originale growth system, il quale, combinato con la gestione degli scontri con i mob, conferisce un buon bilanciamento al gameplay rifuggendo il grinding. La progressione non avviene per livelli bensì per singoli parametri al termine di uno scontro: dopo quattro o cinque aumenti, lo sviluppo del personaggio rimane bloccato fino al superamento del successivo boss, che riapre la possibilità di incrementare le statistiche, e così via. I combattimenti si svolgono a turni, ma si caratterizzano per una certa flessibilità, garantita dal sistema di Stamina, che fraziona in 7 unità le mosse consentite a ciascuno dei tre personaggi che compongono il party.

Questi e diversi altri elementi rendono Chrono Cross uno degli antichi JRPG “leggendari” più godibili in età post-moderna (molto più di uno Xenogears, ad esempio- N.d.R.).

chrono cross


Chrono Cross: The Radical Dreamers Edition è un’ottima occasione per completare la saga di Chrono: non è il miglior remaster del mondo, ma al prezzo di € 19,99 offre ben due giochi inediti in Europa, di cui uno imprescindibile e godibilissimo anche oggi.

8.8

Pro

  • Contiene due giochi prima inediti in Europa
  • Chrono Cross è un pezzo di storia
  • In italiano!

Contro

  • Rimasterizzazione non particolarmente accurata sul piano tecnico
Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento