Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

La sorpresa che provammo a vedere l’annuncio di Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise, all’interno di un’altresì piuttosto sottotono Nintendo Direct è difficile da descrivere. Il nome Deadly Premonition salta fuori di tanto in tanto durante delle discussioni videoludiche, ma nonostante questo sia considerato un “cult classic”, nemmeno i più grandi fan del gioco si sarebbero immaginati un seguito: vuoi per lo scarso successo dell’originale, sia a livello di critica che di vendita, vuoi perché tutto sommato non si sentiva bisogno di un Deadly Premonition 2, perlomeno a livello di narrativa. Eppure in questa estate, cocente come quella che Francis York Morgan affronta a La Carrè, arriva in esclusiva Nintendo Switch il seguito di Deadly Premonition, portando sul tavolo una discussione estremamente complicata sulla qualità di questo titolo.

Deadly Premonition 2

Questa recensione di Deadly Premonition 2 è probabilmente la più complessa che, chi vi scrive, si è mai trovato ad affrontare. Il ritorno di York e Zach è esattamente ciò che ci si poteva aspettare dalle premesse: un titolo dedicato ai fan del primo Deadly Premonition, con il quale condivide pregi e difetti.  A causa di questa peculiarità, Deadly Premonition 2 è un gioco difficile da inquadrare in sede di analisi; metaforizzando il prodotto come fosse una moneta, da un lato abbiamo un titolo scocciante, a malapena funzionale e con alcune scelte di game design da far rabbrividire da quanto antiquate persino se analizzate attraverso la lente di un videogioco di quinta generazione; dall’altro lato abbiamo un prodotto irriverente, geniale, appassionante, che fa di ogni suo evidente difetto un punto di vantaggio verso la sua formula non-sense che danza su un filo in equilibrio tra atmosfere alla Twin Peaks e risvolti da film di serie Z. Tagliando la testa al toro, i risultato finale è qualcosa che o si ama o si odia.

Deadly Premonition 2

Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise si comporta contemporaneamente da prequel e sequel dell’originale, affrontando in parallelo il caso La Carrè datato 2005, che prenderà un buon 85% del gioco, e la vita di Francis Zach Morgan nel 2019, ad anni dal caso Greenvale che gli sconvolse la vita. La storia viene affrontata sotto forma di un’interrogatorio, con la giovane agente dell’FBI Aaliyah Davis che cercherà di estorcere ad un ormai pensionato Zach Morgan delle informazioni riguardanti gli omicidi di La Carrè in seguito al ritrovamento del corpo di una delle vittime. Solamente la scena iniziale è emblematica delle due facce delle moneta di cui parlavamo prima: a livello di dialogo, ironia e intrigo, Deadly Premonition 2 è secondo a veramente pochi nell’industria e ciò si nota subito dai primissimi dialoghi tra i due protagonisti. Tuttavia persino all’interno delle prime sezioni scriptate, il comparto tecnico da il peggiò di sé.

Deadly Premonition 2

Il principale, e a nostro parere peggiore, problema è il frame-rate. Il gioco ha performance al limite dell’imbarazzante, risultando instabile in spazi chiusi e stabilmente sotto i 20 fps in spazi aperti, ove si svolgerà gran parte del gioco. A questo si aggiungono una pletora di bug che potrebbero avere origine proprio in questi problemi di ottimizzazione, quali il fatto che di tanto il tanto alcuni comandi smettono di funzionare per diversi secondi, oppure il fatto che alcuni effetti sonori rimangano in loop costante fino al restart del gioco, anche quando non dovrebbero essere nemmeno presenti in certe situazioni. Fortunatamente nelle sezioni aperte il combattimento è ridotto al minimo, e man mano che si passa tempo fuori il gioco arriva a stabilizzarsi, tuttavia quelle poche volte in cui sarà necessario sparare a qualche scoiattolo o alligatore nelle strade di La Carrè e dintorni potrebbe essere sgradevole mirare nel caso il gioco abbia enormi cali.

A questa problematica si devono aggiungere anche dei problemi a livello grafico, con un comparto estetico piuttosto datato anche per gli standard di Nintendo Switch: visibili e fastidiosi pop up e animazioni di livello qualitativo molto basso. Al di fuori del settore tecnico, Deadly Premonition 2 soffre anche di strane scelte di game design, con alcune missioni piuttosto frustranti non per difficoltà, la quale è praticamente nulla, ma per longevità. Verrà chiesto, ad esempio, di farmare Scoiattoli per ottenere le loro code, con un drop rate piuttosto basso, oppure di controllare ogni singolo venditore automatico della città alla ricerca di un barattolo di spinaci. Bisogna anche citare le limitazioni, probabilmente dovute al budget, che il titolo si porta dietro: limitatissima varietà di nemici, poche tracce musicali prive di pezzi particolarmente memorabili, o lo strano doppiaggio che però troviamo si sposi bene con l’atmosfera del gioco.

Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise

Eppure, anche con tutti questi gravi difetti, il gioco è un’esperienza che, arrivati ai titoli di coda, abbiamo amato. Le missioni non migliorano proseguendo nell’avventura, le performance non si stabilizzano, e i personaggi continuano a parlare con un doppiaggio che fa quasi pensare che i doppiatori si stessero trattenendo dal ridere davanti a certe linee di dialogo, ma tutti questi elementi si amalgamano in un’esperienza esilarante. Man mano che si comprende Deadly Premonition 2 sembra che il gioco ci stia prendendo in giro, eppure riesce sempre a prenderci alla sprovvista con una battuta pessima, un risvolto di trama improvviso o intuizioni completamente prive di senso che però si rivelano fortuitamente esatte.

Hidetaka Swery non chiede di ragionare troppo su quel che si vede, ma di lasciarsi trasportare dalla sua narrativa, con la promessa che eventualmente tutto avrà senso e, se non lo avrà, perlomeno ti sarai divertito a seguirlo in un mondo di follia. Deadly Premonition 2: A Blessing in Disguise, così come il suo predecessore, ricorda Twin Peaks, dal quale prende a piene mani per personaggi e atmosfera, interpretando però a modo proprio gli eventi verso un risvolto originale.  Deadly Premonition dà al suo meglio proprio quando riesce ad abbattere la barriera che separa la mente del giocatore da quella di Francis York Morgan, e porta il giocatore ad impersonare quel misterioso “Zach” con cui York parla sempre, che i giocatori del primo capitolo già ben conoscono. L’atmosfera di La Carrè è memorabile grazie alle sue stranezze: i personaggi non sono particolarmente ben scritti ed esplorati, ma si sposano perfettamente con la scrittura e aiutano a caratterizzare Le Carrè. La star indiscussa del gioco è ovviamente Francis York Morgan, il quale con le sue chiacchiere infinite su film che sfociano in esilaranti analisi dell’animo umano, traina la narrativa del gioco attraverso le parti più deboli.

Deadly Premonition 2

Tuttavia, a conti fatti, viene da chiedersi se Deadly Premonition 2 ha davvero bisogno di essere il tipo di gioco che è. Un’avventura grafica più sulla falsa-riga di The Missing, sempre di Swery, avrebbe limitato i suoi tanti problemi tecnici, senza i quali oggi probabilmente vi parleremmo entusiasti di un’altro gioco incredibile e unico che si unisce alla line-up di Nintendo Switch. Invece in linea generale stiamo parlando di un gioco che, obbiettivamente, merita un’insufficienza. Durante i titoli di coda, siamo stati soddisfatti dell’esperienza e vi assicuriamo che sarà tra quelle che difficilmente riusciremo a dimenticare, ma è inevitabile pensare a come sia difficile apprezzare questo titolo, a come il buono che ha sia seppellito da troppi problemi tecnici e non.

Deadly Premonition 2

Non è facile concludere un’analisi su Deadly Premonition 2. Vale la pena di essere vissuto, ma prevedo che in pochi arriveranno ai titoli di coda a causa della mole di problematiche che impediscono alla nuova opera di Swery, uno dei director più sottovalutati del Giappone, di potere finalmente mostrarsi al mondo come Yoko Taro fece grazie al lavoro di Platinum Games con Nier: Automata.  Il titolo è assolutamente consigliato a chiunque abbia apprezzato  il primo Deadly Premonition, e ci sentiamo di dire a coloro che apprezzano la tipica stranezza narrativa giapponese – o a coloro che amano Twin Peaks – di dare un’occasione alla serie; tuttavia chiunque non sia stato conquistato dal primo Deadly Premonition non potrà sopportare questo seguito, che in alcune caratteristiche è persino peggio del recente porting Switch del primo titolo.

5.3

Pro

  • Scrittura ottima e originale
  • Irriverente e folle dall'inizio alla fine

Contro

  • Tecnicamente un disastro
  • Esteticamente indietro di due generazioni
  • Game design indietro tre generazioni
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