Fire Emblem: Shadow Dragon and The Blade of Light – Recensione

Recensito su Nintendo Switch

Il 2020 marca il trentesimo anniversario della serie Fire Emblem, pertanto è tempo di celebrazioni per la serie Nintendo, che torna alle proprie radici per questa occorrenza grazie all’uscita di Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light  su Nintendo Switch. Innanzitutto è doverosa una premessa non banale: cos’è questo capitolo di Fire Emblem ? Questo titolo è essenzialmente un porting con minime migliorie del primo gioco della saga.

La sua uscita marca allo stesso tempo un’occasione preziosa per scoprire una perla del passato, così come un’occasione persa da Intelligent System per fare qualcosina in più.

Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light

Circa un anno fa recensimmo il primo Dragon Quest, in versione Nintendo Switch. L’esperienza fu molto interessante e la consigliammo a chiunque fosse curioso di scoprire un gioco che tutt’ora mantiene un fascino unico. Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light ci crea lo stesso effetto quando è al suo meglio, tuttavia non lo reputiamo un’esperienza tanto unica quanto quella del primo Dragon Quest. Questa ripubblicazione delle prime avventure di Marth è un bel tutto nel passato, molto interessante per qualsiasi fan di Fire Emblem.

Dopotutto è interessante vedere come gran parte di ciò che rende il nucleo del SRPG di Intelligent System è presente sin dalla sua primissima iterazione.

Il gioco tutto sommato rimane molto godibile anche al giorno d’oggi, conservando anche alcune meccaniche particolari le quali, se da una parte sono poco inuitive, dall’altro gli donano un certo fascino retrò. Il titolo è diviso in livelli, separati nettamente tra loro, nei quali si dovrà raggiungere un certo obbiettivo, solitamente la conquista di un castello. Ogni mappa presenta molto più contenuto di quanto sembri, con case, convogli e segreti sparsi ovunque. Grazie a ciò, i livelli non si limitano a essere sterili mappe di gioco, ma luoghi che, nella loro limitatezza, è bello esplorare in ricerca dell’arma più efficace per i propri personaggi. 

Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light

Anche il nucleo del gioco, il gameplay strategico, si regge molto bene. Il perma-death è integrato estremamente bene nel gameplay loop, e il peso di ogni scelta si sente anche grazie ad esso. I personaggi infatti han anche un proprio, semplice, carattere che ti permette di affezionarti ad ognuno di loro, spingendoti a voler salvare tutti. Il game design, in classico stile Nintendo, si conferma senza tempo, risultando divertente e godibile tutt’oggi. Tuttavia, se tutto ciò che riguarda il gameplay ci sentiamo di promuoverlo anche in base a standard odierni, dove Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light  mostra debolezze è nella presentazione di ogni suo elemento.

Per presentazione non parliamo semplicemente delle sterili schermate di battaglie o delle mappe visivamente spoglie, ma più che altro del fatto che non Intelligent System non ha fatto nulla per rendere il gioco “user friendly” per una generazione di videogiocatori che probabilmente lo giocheranno per la prima volta in questa versione. Premendo sui personaggi non sarà mai chiaro quanto sarà possibile muoversi, la relazione tra le classi è da scoprire tramite trial and error e persino l’avvio stesso del gioco, durante il primo livello, è stato lasciato molto spoglio, senza alcun indicatore che segnali il passaggio al gameplay. 

Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light

Tutti questi elementi sono forti detrattori di un prodotto che, nella mancanza di piccole migliorie trova il suo peggior difetto. Dopotutto Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light  non è stato reso disponibile su emulatore NES gratuitamente, a differenza di molti altri titoli Nintendo dell’epoca, quindi ci si aspettava un minimo lavoro di rimodernazione che è invece completamente assente. Ci sono alcune nuove funzioni molto apprezzate, come la possibilità di velocizzare combattimenti e turni della CPU, ma niente che giustifichi la pubblicazione di questo titolo al di fuori dell’emulatore disponibile per abbonati al servizio Nintendo Switch Online.  Per fare un’altro esempio di migliorie mancanti, il gioco non è nemmeno in effettivo 16:9, ma viene semplicemente stretchato e nemmeno abbastanza da raggiungere i bordi dello schermo. Consigliamo infatti di modificare il ratio nell’originale 4:3, in modo che l’immagine sia più gradevole alla vista.

Se Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light  ha sicuramente un valore nella sua edizione fisica, in digitale non ci ha convinti abbastanza da consigliarne l’acquisto. Il prezzo del prodotto è ridotto, quindi nel caso siate molto interessati ha sicuramente senso comprarlo digitale, ma il fatto che non sia stato proposto gratuitamente è molto preoccupante nei confronti del non brillante servizio di emulazione del Nintendo Switch Online.

Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light


Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light è un prodotto buono, ma non eccezionale, specie nel contesto odierno. Mentre l’originale Dragon Quest si è confermato ai nostri occhi come un vero e proprio classico, Fire Emblem rimane semplicemente un’affascinante base per una saga in continua evoluzione, ma che non offre nulla di unico rispetto ai successori o persino a dei rivali.  In definitiva, consigliamo Fire Emblem: Shadow Dragon & The Blade of Light  principalmente ai fan della saga  i quali sono curiosi di vedere dove tutto è iniziato, ma non è assolutamente un titolo adatto per avvicinarsi nè alla serie, nè al genere SRPG in generale.

6.3

Pro

  • Nucleo di gameplay divertente
  • Interessante tornare alle radici della serie
  • Qualche miglioria agevola la fruizione...

Contro

  • ..ma si tratta comunque di un porting molto pigro
  • Non offre nulla di eccezionale o unico rispetto ai seguiti
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