REYNATIS RECENSIONE
Finalmente ci siamo, ecco REYNATIS RECENSIONE! Il nuovo action RPG sviluppato da FuRyu e pubblicato da NIS America è infine arrivato in redazione, ed ho avuto il piacere di giocarlo a lungo negli ultimi giorni, e sono quindi pronto a raccontarvi tutto ciò che questo titolo, che prende grande ispirazione dai più famosi giochi di ruolo prodotti Square Enix, ha da offrire ai giocatori di tutto il mondo.
REYNATIS RECENSIONE | Liberarsi dall’oppressione
Come avevo avuto modo di raccontarvi già nella mia anteprima di qualche mese fa (e che vi invito a recuperare qui) REYNATIS è un action RPG di prossima uscita su PC e PS5 ambientato principalmente nella città di Shibuya, Tokyo, e presta un’attenzione particolare tanto alla narrazione quanto ad una ricostruzione quanto più fedele possibile del famoso quartiere giapponese.
E ovviamente a tutto questo c’è un motivo, perché se da una parte Shibuya è stata scelta come location principale del gioco grazie al suo essere uno dei quartieri più iconici del paese del sol levante e quindi immediatamente riconoscibile, dall’altra per il team era davvero importante poter far immedesimare quanto più possibile il giocatore nel mondo di REYNATIS, che punta infatti a mescolare efficacemente realtà e fantasia.
Tra le altre cose proprio settimana scorsa ho anche avuto la possibilità di intervistare gli sviluppatori e fargli qualche ulteriore domanda sul “dietro le quinte” dello sviluppo del gioco, e vi invito quindi a recuperarla a questo link per scoprire le sue principali fonti di ispirazione e le personalità coinvolte nel progetto.
La magia non è sempre un bene
Nell’anteprima avevo scritto: “Nel mondo di REYNATIS magia e tecnologia coesistono, ma gli stregoni sono controllati e impossibilitati a utilizzare la magia in quanto ritenuti pericolosi. Il gioco dispone di un nutrito cast di personaggi e viene raccontato dai punti di vista dei due protagonisti principali, Marin Kirizumi, un giovane stregone e Sari Nishijima, ufficiale del corpo di polizia che tiene la città al sicuro dall’utilizzo errato della magia.”.
In REYNATIS quando una persona dalla volontà forte si trova in punto di morte, è possibile che le venga offerta una “seconda chance”, che le permette di continuare a vivere entrando inoltre in possesso di potenti abilità magiche. Queste persone vengono chiamate replica, ed è ciò che è successo ad entrambi i nostri protagonisti, che una volta ottenute queste particolari abilità hanno però deciso di utilizzarle per scopi ben diversi.
Marin è un cosiddetto “randagio”, uno stregone che pensa solo a se stesso tenendo nascoste al mondo le sue capacità in modo da non essere imprigionato, o peggio, ucciso, dalla M.E.A., il corpo di polizia speciale che mantiene l’ordine a Shibuya dando la caccia agli stregoni che abusano del loro potere. Sari invece è un agente della M.E.A. e ha deciso di dedicare la sua vita alla protezione degli altri.
Mancano però nell’equazione altri due attori: la Gilda(Guild) e i Gufi(Owl). La primo è una vera e propria setta di potenti stregoni che vivono in una realtà parallela e che ha sviluppato una droga, il rubrum, che permette anche alle persone normali di ottenere capacità fuori dal comune causando però al contempo una dipendenza da questa sostanza, che le porta a perdere il controllo e trasformarsi in mostri.
La Gilda è il nemico giurato della MEA. I Gufi sono invece un piccolo gruppo di stregoni che opera nell’ombra con l’obiettivo di diminuire la circolazione di rubrum in città, e aiutare i dipendenti da questa droga a trovare pace nei loro ultimi momenti.
Esplorare Shibuya
Come tutti i giochi di ruolo che rispettino, in REYNATIS la componente esplorativa è una parte fondamentale dell’esperienza, e non vi servirà solo per spostarvi da un punto all’altro della mappa per procedere con l’avanzare della storia, ma avrà anche una specifica funzione ludica perfettamente integrata nel gameplay del gioco.
Shibuya, come già accennato, è stata ricreata nel modo più fedele possibile alla sua controparte reale, e lo si può ad esempio notare dalla presenza di negozi con marchi reali, come Adidas e Burger King o i più caratteristici Bic Camera e simili, e dal fatto che forse per la prima volta nel panorama videoludico il famoso palazzo 109 viene rappresentato esattamente com’è nella realtà.
Chi ha avuto la fortuna di passeggiare lungo il quartiere giapponese si ritroverà quindi spesso a sorridere ricordando vie, negozi e locali, mentre tutti gli altri avranno modo di fare un giro virtuale piuttosto accurato lungo la zona dell’incrocio più famoso del mondo. Shibuya è composta da diverse mappe separate che, un po’ come in Kingdom Hearts (o in qualunque RPG degli anni 2000), collegano una zona alla successiva.
Esplorare la città ci permetterà non solo di godere delle sue notti stellate e piene di vita (sì, il gioco si svolge sempre di notte, momento in cui è più semplice per gli stregoni agire indisturbati) ma avremo anche modo di parlare con i passanti per ottenere informazioni sulla prossima destinazione e la vita in città e soprattutto di raccogliere uno degli elementi cardine gameplay di REYNATIS, le Wizarts.
Questi particolari graffiti sparsi per tutta la città (che ricordano non poco lo stile e le atmosfere di The World Ends With You di Square Enix), servono ad ottenere risorse come denaro, esperienza, ma anche e soprattutto nuove abilità da equipaggiare ai personaggi così da personalizzarne lo stile di combattimento e le capacità offensive e difensive per potenziarli ed adattarli al nostro stile di gioco.
Battaglie frenetiche e divertenti
REYNATIS fa sicuramente del suo sistema di combattimento uno dei suoi principali punti di forza. Gli scontri sono infatti velocissimi, divertenti e mai eccessivamente lunghi, cosa che non guasta mai, e le sue peculiarità li rendono anche sufficientemente diversi da quelli che solitamente ci troviamo ad affrontare nella maggior parte degli RPG moderni.
Come già accennato infatti a livello di lore tutto ruota attorno alla volontà di liberarsi dall’oppressione della società, di poter essere liberi di vivere la propria vita senza doversi nascondere. Questo è l’obiettivo principale del protagonista Marin, che vuole diventare il più forte stregone in circolazione in modo da potersi sentire libero e poter eventualmente spazzare via tutto ciò che lo trattiene o si mette nella sua strada.
E questo concetto è perfettamente tradotto ed integrato anche nel sistema di combattimento del gioco, in quanto ogni personaggio in REYNATIS dispone di due stati ben distinti, Soppressione e Liberazione, che possono essere utilizzati e scambiati a piacimento sia nelle fasi esplorative che in quelle di combattimento.
Attaccando un nemico si passerà automaticamente allo stato di Liberazione, con la possibilità di usare quindi tutto il potenziale offensivo a disposizione del personaggio controllato, che allo stesso tempo però sarà indifeso contro gli attacchi avversari, che potremo quindi cercare di schivare ma non di evitare. Ed è anche importante notare che questa “trasformazione” ha una durata di tempo limitata, che dipende dalla quantità di magia a disposizione del personaggio.
Solitamente lo stato di Liberazione non dura più di 10-15 secondi, allo scadere dei quali si tornerà forzatamente alla modalità Soppressione. Questa forma cela la vera identità del personaggio e non gli permette quindi di combattere; dall’altra parte però questa forma permette di anticipare i colpi degli avversari, che prima di colpirci rallenteranno bruscamente, e che se schivati al momento giusto ci garantiranno un cospicuo assorbimento di energia magica.
Risulta quindi molto importante (e divertente, se devo essere sincero) alternare in modo efficace le due modalità, in modo da assorbire quanta più energia possibile e poter contrattaccare al momento giusto con tutta la forza che abbiamo.
Ma quindi, come si combatte in REYNATIS ? Innanzitutto potremo comporre la nostra squadra con tre personaggi, che potranno essere intercambiati all’evenienza durante lo scontro o per esigenze di abilità specifiche o per effettuare uno switch prima che il personaggio controllato finisca la magia. In questo modo potremo continuare l’offensiva ed avere anche il supporto del personaggio precedente, che rimarrà in campo ad attaccare autonomamente per qualche secondo.
Ogni personaggio dispone di due attacchi principali e una mossa finale. I primi due possono essere potenziati e modificati durante il corso dell’avventura, scegliendo tra una selezione piuttosto ampia di combinazioni che spaziano da attacchi in mischia, a lungo raggio, magici ed anche evocazioni. Oltre ad essi ogni personaggio ha a disposizione diversi slot per equipaggiare specifiche abilità passive che vanno ad agire su attacco, difesa, durata della trasformazione ecc.
Questi slot aggiuntivi però vanno prima sbloccati utilizzando i materiali raccolti durante gli scontri, e fatto questo possono essere utilizzati equipaggiando le specifiche Wizarts. Esatto, proprio i graffiti di cui vi ho parlato prima che troviamo in giro per tutta la città. La particolarità delle Wizarts è che non potranno essere sempre semplicemente raccolte ma spesso avranno un requisito da soddisfare, basato sulla quantità di malvagità che permea la città.
Missioni Secondarie
Ed è proprio a questo punto che entrano in gioco le missioni secondarie. In REYNATIS infatti tra una missione principale e l’altra capiterà di ricevere richieste per compiti opzionali, tanto dai membri del cast quanto dagli abitanti di Shibuya. A livello ludico queste side quests non sono particolarmente stimolanti ma sono generalmente molto rapide e garantiscono interessanti integrazioni a livello narrativo, sia nel rapporto tra i personaggi che del mondo.
Risolvere questi incarichi inoltre permette di abbassare il livello di malvagità a Shibuya e garantisce quindi l’accesso a Wizarts più potenti fino a quel momento bloccate, che permettono ai personaggi di diventare più forti. Vi consiglio quindi di non saltarle a prescindere in quanto scoprirete molto di più sulla lore del gioco e otterrete l’accesso a magie e abilità più potenti.
REYNATIS RECENSIONE | Un tributo alla golden era dei JRPG
A livello narrativo, la storia di REYNATIS non fa gridare al miracolo ma si rivela piuttosto scorrevole e a tratti anche più profonda del previsto. I personaggi sono molto diversi da loro, nel carattere, nei desideri, nell’estetica ed ovviamente nel gameplay, e andando avanti nella storia del gioco impareremo a conoscerli ed anche ad affezionarci ad alcuni di essi, situazione che denota una buona scrittura di fondo.
Impianto Tecnico e Performance
Passando all’impianto tecnico, REYNATIS si dimostra uno splendido tributo ai JRPG degli anni 2000, e dal punto di vista strettamente tecnico ci troviamo quindi di fronte ad un gioco piacevole da vedere ma con una struttura ludica ormai piuttosto datata. I modelli dei personaggi e degli ambienti sono generalmente ben fatti ma le animazioni limitate, soprattutto per quanto riguarda le espressioni facciali, tradiscono una produzione con un budget limitato.
Ci sono però anche dei lati positivi in questo. Il gioco infatti, non facendo affidamento su risorse grafiche o effettistica all’avanguardia, gira bene e senza inciampi, e la versione PS5 da me testata non ha mai riscontrato rallentamenti, mostrandosi sempre reattiva, fluida e pulita. Qualche piccolo bug ovviamente c’è stato, ma nulla che possa minare la godibilità dell’esperienza, e che potrebbe inoltre essere risolto con una patch di lancio.
Artisticamente ispirato
A livello artistico RETYNATIS non ha davvero nulla da invidiare ad una produzione molto più grossa, in quanto le sue ambizioni e i nomi coinvolti durante il suo sviluppo sono di altissimo spessore. Il character design risulta convincente e i personaggi principali hanno un particolare carattere estetico che li rende riconoscibili e risulta anche sempre coerente con la loro personalità.
La colonna sonora composta dalla leggendaria Yoko Shimomura è incredibile come sempre e riesce ad incorniciare magnificamente ogni situazione e momento all’interno del gioco, con tracce che prendono il meglio dal suo repertorio e che ti rimangono in testa anche una volta spenta la console. Alcune di esse hanno una particolare atmosfera che ricorda chiaramente il mai dimenticato Final Fantasy Versus XIII, una delle fonti di ispirazione di REYNATIS.
Anche il doppiaggio del gioco si dimostra di buon livello e la maggior parte dei testi a schermo, soprattutto per quanto riguarda la campagna principale, gode di tracce audio dedicate, al netto delle missioni secondarie e degli scambi con i passanti che sono invece solo sottotitolati.
Qualcosa non va
Ovviamente, come spesso accade in produzioni di questo tipo, non è tutto oro quel che luccica, e anche REYNATIS mostra qualche piccolo difetto di design. Quello che personalmente mi ha più fatto storcere il naso durante la 20ina di ore passate in compagnia dell’action RPG è che in alcune sezioni le istruzioni per procedere con la campagna erano poco chiare e, probabilmente, qualche bug non evidenziava corretta la direzione giusta.
Nulla di grave sia chiaro, ma a causa probabilmente di una manciata di indicatori che non funzionavano come avrebbero dovuto, la mia traversata non è stata scorrevole come avrebbe potuto essere. Inoltre la presenza di dungeon strutturalmente molto simili tra loro e la difficoltà generale un po’ bassa non hanno di certo giovato ad un sistema di combattimento semplice ma profondo, che rischia però di non essere sfruttato a dovere.
Purtroppo inoltre il titolo non è localizzato in italiano, e nonostante utilizzi un inglese non particolarmente complesso, avendo parecchie linee di dialogo è un vero peccato che non sia stato tradotto nella nostra lingua, anche se ormai sfortunatamente è quasi lo standard, ed è più raro che avvenga il contrario.
REYNATIS RECENSIONE | Conclusione
In conclusione, REYNATIS è un ottimo action RPG che rende omaggio con amore e tanta cura ad alcuni dei JRPG che hanno segnato la storia di questa industria. Dotato di una storia convincente, personaggi ben caratterizzati ed un comparto artistico e sonoro di tutto rispetto, l’opera di FuRyu viene sporcata da un impianto tecnico e ludico datato e non al passo con i tempi, impedendole di raggiungere vette elevate.
L’action RPG del team giapponese ha però sicuramente qualcosa da dire ed è riuscito a trovare una sua identità propria nonostante le evidenti reference su cui si poggia la sua struttura, merito anche di un sistema di combattimento frenetico e divertente, che rende REYNATIS un must buy per tutti gli amanti del genere e della cultura nipponica, che sono cresciuti con i giochi Square Enix degli anni 2000.
Nel caso in cui siate ancora indecisi se acquistare o meno REYNATIS vi ricordo che è disponibile una demo gratuita con cui potrete saggiare con mano tutto ciò che il gioco ha da offrire, che potete trovare a questo link. REYNATIS uscirà il prossimo 27 Settembre 2024 su Steam e PS5.
Un ottimo action RPG che rende omaggio alla golden era dei JRPG.
Pro
- Storia interessante
- Sistema di combattimento divertente
- Colonna sonora incredibile
- Girovagare per Shibuya è sempre bellissimo
Contro
- Indicazioni non sempre facili da capire
- Difficoltà un po' troppo bassa
- Tecnicamente datato