Ultimate Band – Recensione Ultimate Band

Disney rock!

Ultimate Band è il tentativo della Disney di sbancare in un campo in cui regnano incontrastati giochi come Guitar Hero e Rock Band: la versione per DS è un port di quella per console casalinghe, eppure riesce a distinguersi grazie al suo particolare gameplay e alla profondità di alcune modalità.

Bei faccini

Sebbene la personalizzazione del personaggio giocabile in UB sia del tutto assente, è possibile all’inizio del gioco scegliere fra una gamma piuttosto vasta di aspiranti rockettari. Il gioco è in due dimensioni, con alcune sezioni in "falso" 3D: lo stile grafico si adatta perfettamente ad un pubblico dall’età media di 16 anni: capelli stirati o tirati all’insù, cinture borchiate, trucco in quantità e occhi da anime giapponesi sono la regola. Le sezioni di gioco vere e proprie sono interamente in 2D, e sono votate alla funzionalità, nonostante alcune scelte di design piuttosto scomode. La lista di luoghi da visitare non si presenta come un freddo elenco, ma con una mappa non esattamente pratica, al punto che lo schermo superiore è occupato da una minimappa per guidare il giocatore nei posti in cui intende andare. UB ottiene quindi la sufficienza in questo campo, pur non stupendo particolarmente.

Play your music

Ultimate Band consente di "fare musica" in quattro modi diversi, ovvero con batteria, basso, chitarra ritmica e chitarra solista. E’ possibile suonare ogni canzone con ognuno dei quattro strumenti diversi, e il gameplay ovviamente è differente a seconda della scelta effettuata. Con la batteria, si tratterà di colpire i vari piatti nel momento in cui una nota ne toccherà il centro; con il basso e la chitarra solista dovrete invece pizzicare le corde dello strumento (4 nel basso, 6 nella chitarra) nel momento in cui le note giungeranno una certa zona: le cose si complicano quando il gioco richiede di premere un tasto direzionale insieme al tocco dello schermo, offrendo così un certo grado di sfida anche ai livelli più bassi. Per la chitarra ritmica, invece, dovrete far scorrere lo stilo nelle direzioni indicatevi di volta in volta. Questa modalità è la peggiore delle quattro, non perchè non divertente ma perchè è difficile tenere il tempo e non sempre il touch screen rileva i nostri movimenti precisamente, inventandosi degli sbagli quando invece il giocatore aveva compiuto un movimento perfetto. Nonostante tutto il gioco incita alla diversità: è possibile completare ogni canzone a tre livelli di difficoltà (i classici facile, normale e difficile) e a seconda della nostra performance conquisteremo gradualmente l’affetto del pubblico, fino a vincere completamente i loro cuori. Una volta che questo sarà successo, verrà sbloccato un nuovo posto in cui suonare, dalla capienza maggiore e con canzoni diverse. E’ anche possibile eseguire canzoni in multiplayer, ma la funzione più profonda del gioco è certamente l’editor di canzoni: completando le varie sessioni di gioco riceveremo in premio nuovi strumenti, generi musicali o loop, che aggiungeranno varietà alle canzoni che deciderete di produrre. E’ possibile usare diversi ritmi come basi per le canzoni, ma volendo è anche possibile comporne una partendo da zero, ed è certamente più divertente. Purtroppo non è possibile sfruttare il microfono del DS per inserire anche dei testi, ma la precisione degli strumenti supplisce a questa mancanza. L’unica pecca è che il repertorio contiene canzoni per la maggior parte sconosciute al pubblico italiano, e le cover le rendono ulteriormente irriconoscibili. Nonostante ciò, la presenza di alcuni classici e la grande giocabilità lo rende adattissimo a chiunque ami la musica.
 

 

L’editor permette l’uso di diversi tipi dello stesso strumento 

 

 

Play their music

 

Il repertorio del gioco comprende canzoni come "All star" degli Smashmouth, "Call me" dei Blondie, "My generation" degli Who, "Somebody told me" dei Killers o "Whip it" dei Devo, fra le più conosciute. Purtroppo il resto delle canzoni sono più adatte a un pubblico statunitense, in quanto si tratta di hit che hanno avuto successo negli USA più che in altri paesi. La versione DS del gioco ha inoltre molte meno canzoni della controparte casalinga, e il numero totale ammonta a quattordici, che è piuttosto scarso. Il gameplay comunque supplisce alla pochezza del repertorio, e giocare le canzoni è sempre divertente.
 

 

 

 

La trama è piuttosto banale: siete una rockstar emergente e dovete farvi strada in una città chiamata Rockopolis

 

Come una rockstar

Alla fine della fiera Ultimate Band si rivela un’aggiunta più che discreta al roster dei giochi ritmici per DS: nonostante lo scarso di canzoni, il gioco dispone di un gameplay divertente come pochi altri, e l’editor vi terrà impegnati per un bel po’. Un acquisto d’obbligo per ogni amante della musica.

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