Valkyrie Elysium – Recensione

Recensito su PlayStation 5

Valkyrie Elysium è un progetto particolare, un revival di una serie ferma da anni che però adatta un gameplay molto diverso da quello del brand originale. Un gioco che nonostante sia dedicato a una serie, ricorda molto più Drakengard 3 che Valkyrie Profile. Ma soprattutto un progetto che tutto sommato non offre niente di memorabile, al di fuori di un buon sistema di combattimento.

Purtroppo Valkyrie Elysium è un gioco sufficiente, ma incapace di andare oltre a causa di una scrittura piatta e un feeling da “prodotto a basso budget” che permea ogni anfratto del mondo di Midgard.

Valkyrie Elysium

Partiamo dal sistema di combattimento, come accennato miglior parte dell’esperienza. Valkyrie Elysium propone un combat system action RPG, con enfasi sulla prima delle due parole. La protagonista, chiamata semplicemente Valkyria, avrà a disposizione 3 modi per infliggere danno: gli attacchi melee che cambiano da arma ad arma, gli attacchi magici ognuno con un proprio elemento e le evocazioni, anch’esse associate a un elemento. La cosa che rende molto divertente il sistema di combattimento è come queste 3 strategie coesistano in contemporanea durante ogni scontro.

Valkyria ha a disposizione 2 risorse distinte: una per evocare (che si riempie con azioni come parry, schivata perfetta o la sconfitta di un nemico) l’altra per castare magie (che si riempie colpendo i nemici). Tutto ciò che riguarda il gameplay di Valkyrie Elysium funziona in sintonia e crea un loop soddisfacente che funziona per gran parte dell’avventura. Le bossfight sono anch’esse di buon livello, e seppur è presente qualche momento di frustrazione dovuto a certe legnosità del movimento (la schivata su tutte), posso ritenermi soddisfatto della deriva action scelta da Square Enix. Purtroppo però questa è l’unica sezione della recensione prettamente positiva.

Valkyrie Elysium

Valkyrie Elysium mette un focus non troppo invasivo, ma comunque presente, sulla narrativa. L’avventura segue una Valkyria, neonata da Odino, nella sua missione per salvare il mondo in decadenza a causa del Ragnarock. La premessa è buona, semplice ma interessante. I semi del dubbio sulle figure di Odino e Fenrir vengono piantati subito e creano intrigo. Purtroppo lo sviluppo della storia è molto banale e, ancora peggio, raccontato banalmente, con dialoghi noiosi e inquadrature piatte.

I personaggi risultano tutti privi di personalità, scritti con la classica regola del dare un solo tratto caratteriale a ognuno di essi e sfruttarlo per simulare profondità. I quattro spiriti che accompagnano la protagonista sono probabilmente i personaggi migliori, grazie anche a delle secondarie che li approfondiscono, eppure nemmeno loro riescono a essere sufficientemente interessanti da farmi appassionare alla loro storia.

Valkyrie Elysium

Esteticamente il gioco mi ricorda moltissimo Drakengard 3, senza però avere l’estro creativo del team di Taro nel creare immagini memorabili. Personalmente mi piace molto l’ambientazione, i colori slavati si abbinano bene alle rovine del regno a metà tra il fatato e il medievale che è Midgard, inoltre nasconde bene alcuni difetti grafici del gioco, almeno quando giocato ad alta risoluzione su Playstation 5. Detto ciò, ogni luogo presentato nel corso delle 20 ore di gioco necessarie a concludere la trama consiste in rovine di città medievali circondate da mura in un diverso bioma. Essenzialmente, nonostante apprezzi le ambientazioni, non posso negare che siano molto ripetitive.

Altro elemento in cui Valkyrie Elysium mi ricorda di Drakengard 3 è nelle colonne sonore…e lo stesso identico discorso dell’estetica vale anche qua. Prese in isolamento le tracce musicali sono buone, si abbinano bene alla desolazione del mondo e accompagnano gradevolmente i combattimento. Purtroppo non vanno oltre al minimo indispensabile, risultando a conti fatti abbastanza dimenticabili e senza mai riuscire a esaltare un momento particolare di narrativa o di gameplay.

Valkyrie Elysium

Il contenuto offerto riflette a sua volta come il progetto sia stato sviluppato a basso budget. Valkyrie Elysium si struttura in modo estremamente simile a un Nioh, con missioni principali accessibili da un HUB e secondarie all’interno delle stesse mappe “ritagliate” per adattarsi all’obiettivo della quest. Non trovo nulla di male in questa impostazione, come già dissi nella recensione del buon Thymesia, tuttavia le secondarie in sè risultano tutte abbastanza noiose e simili tra loro, poteva essere fatto molto di più.


In definitiva Valkyrie Elysium è un titolo senza infamia e senza lode. Non scade mai nel pessimo o nel troppo frustrante (nonostante un intero playthrough in difficile) ma non riesce mai a brillare come dovrebbe un titolo del brand Valkyrie. Il sistema di combattimento è solido e convincente, tutto il resto va dal poco ispirato al competente. Può essere degno del tempo che chiede per chi cerca un combat system action ben fatto, ma non potrà dare molto a chi cerchi una buona narrativa o delle scelte interessanti su campi esterni al combattimento.

6.3

Pro

  • Buon sistema di combattimento
  • Musiche gradevoli
  • Art style adatto

Contro

  • Graficamente vecchio
  • Poco ispirato narrativamente ed esteticamente
Vai alla scheda di Valkyrie Elysium
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