Dishonored: Definitive Edition

Circa tre anni fa Bethesda pubblicò Dishonored, ultimo lavoro dei francesi di Arkane Studios destinato a raccogliere ottimi giudizi.
Con la sua storia avvincente, il suo setting unico e l’interessante formula di gioco, il titolo ha davvero convinto critica e pubblico, attestandosi come uno dei migliori titoli del 2012.

Dopo il grande successo, il titolo di Arkane Studios si ritrova nella schiera degli ormai tanti titoli a essere importati di peso sulle console new-gen. Vediamo quindi se questa conversione vale o meno i nostri soldi.

Dishonored: Definitive Edition Recensione

Per chi non conoscesse il gioco originale, Dishonored vi metterà nei panni di Corvo, una guardia del corpo della regina di Dunwall (un flagellato regno ispirato a un’Inghilterra di tardo ‘800 con un’atmosfera a metà tra steampunk e dark fantasy lovecraftiano), che viene incastrato per il suo omicidio da un’associazione di assassini. Corvo dovrà recuperare il proprio onore e scoprire i veri colpevoli della crisi della città.

Il gioco è un action-adventure in chiave stealth. Oltre a poter contare su armi normali, avremo a disposizione una serie di abilità e poteri occulti che otterremo poco dopo l’inizio del dell’avventura. Particolarità del sistema di gioco è la possibilità di scegliere se agire da assassini o se puntare sulla furtività e limitare al minimo le uccisioni per evitare la diffusione della peste in città. In base alle nostre scelte otterremo un finale diverso.

Evitando di dilungarci troppo sul gioco originale, invitiamo chi volesse maggiori dettagli a leggere la nostra recensione di Dishonored.

Dishonored: Definitive Edition Recensione

Passando ai contenuti che Bethesda propone per questa Definitive Edition per PlayStation 4 e Xbox One, ci troviamo di fronte a una formula già vista: vi diamo lo stesso gioco con grafica migliore e tutti i DLC usciti fin’ora. In effetti, uno degli aspetti in cui l’originale Dishonored non aveva convinto appieno era appunto la resa grafica, che mostrava diverse incertezze tecniche. Una versione del gioco con grafica riveduta e corretta quindi sarebbe stata un’ottima occasione per rimediare alle sviste del passato.

Il problema è che, invece, le migliorie grafiche di questa Definitive Edition sono davvero esigue. A parte un comparto di texture più “pulite” e definite, non si notano grandi cambiamenti, e anzi in alcune occasioni (soprattutto negli ambienti nelle fogne) assistiamo a episodi di screen tearing che fanno davvero una pessima figura sulle nuove console. Il frame rate, peraltro, è stato lasciato a 30 miseri fps. Insomma, di fronte a un mediocre lavoro di conversione grafica come questo è difficile definire questa Definitive Edition come un remaster, ma più come un porting.

Dishonored: Definitive Edition Recensione

Occasione mancata a parte, in quanto a qualità Dishonored rimane tutt’oggi un gioco avvincente e dalla formula ispirata.
Il titolo poi può vantare la presenza di tutti i DLC rilasciati in seguito:

  • Dunwall City Trials
  • Il Pugnale di Dunwall
  • Le Streghe di Brigmore
  • L’Arsenale del Viandante dell’Oblio

Le espansioni sono sicuramente una buona attrattiva per chi ha terminato l’avventura principale e non li ha ancora provati.

Anche considerando che Bethesda permette a chi possiede l’originale su PlayStation 3 o Xbox 360 di scaricare il gioco con uno sconto del 50%, questa Definitive Edition appare poco giustificata per lo scarso lavoro svolto nella conversione. Il lavoro sulla grafica è blando e decisamente non eclatante mentre la presenza dei DLC è sì gradita, ma li abbiamo già nella versione Game of the Year del gioco, già in commercio da un paio d’anni.

7
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