Soul Hackers 2 – Recensione

Recensito su PlayStation 5

A 25 anni di distanza dal primo capitolo, Atlus ha deciso di creare un Soul Hackers 2, rivisitando il mondo cyberpunk del vecchio classico PlayStation con uno stile estetico drasticamente diverso. Come accaduto con Persona, anche Soul Hackers “rinuncia” al titolo Shin Megami Tensei, senza quindi pubblicizzarsi come spin-off di Megaten. Dopo l’enorme successo commerciale di Persona, l’impressione è che Atlus stia cercando di catturare quella stessa scintilla con le altre sue serie e mi fa piacere vedere il ritorno di Soul Hackers. Il risultato però non risulta né curato quanto i Persona di Hashino, né complesso come gli Shin Megami Tensei dungeon crawler, trovando invece una via di mezzo gradevole ma senza particolari eccellenze. 

Soul Hackers 2

La storia prende un ruolo principale in Soul Hackers 2 e ci porterà alla ricerca delle 5 Alleanze, artefatti magici in grado di evocare l’Essere Supremo e portare alla fine del mondo. La protagonista è Ringo, una di due essere umane artificiali create da Aion, IA in grado di prevedere il futuro, con l’obiettivo di evitare l’apocalisse. Nell’avventura sarà accompagnata da altri tre personaggi giocabili, Arrow, Saizo e Milady.

Sul lato narrativo i personaggi sono senza dubbio il punto forte di Soul Hackers 2. Non ho particolarmente apprezzato Arrow, troppo basilare e volutamente privo di carisma, di contro Saizo Milady e Ringo posseggono un’eccellente caratterizzazione che rende le loro interazioni sempre interessanti. Pur non avendo sviluppi particolarmente originali, il cast mi è piaciuto sin da subito e ciò ha aiutato una narrativa competente, ma che non va oltre.

Soul Hackers 2

La storia infatti è sufficiente, riesce a interessare, ma è troppo corta e superficiale per riuscire ad avere l’impatto voluto dagli sceneggiatori. Con questo dettaglio introduco quello che è probabilmente il difetto maggiore di Soul Hackers 2. A differenza di Shin Megami Tensei V, che adotta un fantastico modello open map, o Persona 5, il quale ha diversi dungeon intricati ed unici, Soul Hackers 2 decide di tornare alle origini dungeon crawler della serie. Tengo a precisare che non trovo questo sia un problema, il dungeon crawling del Megaten è spesso eccezionale e i titoli migliori (o senza essere vaghi, Shin Megami Tensei Strange Journey) sono tra i migliori JRPG mai fatti, apprezzati da me anche più dei due titoli più famosi citati poco fa. Purtroppo però l’ultimo titolo di Atlus si porta appresso diversi difetti dei vecchi spin-off, senza però ereditarne tutti i pregi.

Soul Hackers 2

I dungeon sono esteticamente piatti, con pochissime texture e tanti dungeon uguali tra loro. Per farne un esempio privo di spoiler, ci sono 3 dungeon a tema metropolitana che sono esteticamente identici. Solo questi, su un totale di 8 livelli totali, sarebbero abbastanza gravi, tuttavia non sono gli unici ad avere questo difetto. A conti fatti, l’unica istanza completamente originale e mai riciclata è il dungeon finale. Ad aggravare il peso di dover esplorare livelli esteticamente monotoni si aggiunge la presenza dell’Axis, dungeon completamente monocromatici affini ai Kalpa di Shin Megami Tensei III.

Soul Hackers 2

Le mappe dei dungeon e le gimmick al loro interno sono a loro volte molto semplici, lontanissime dai picchi raggiunti da Strange Journey e Nocturne. Si tratta di livelli buoni, nettamente più interessanti delle istanze procedurali di Persona 3/4 o Tokyo Mirage Session, tuttavia non posso non avere l’impressione che il team avrebbe potuto fare di più, specie considerando il pesante riciclo di modelli e texture. Il gioco ha inoltre un pacing strano, giocando solo la campagna principale il titolo potrebbe essere completato in poche ore, tuttavia Soul Hackers 2 ti spinge a dedicarti a missioni secondarie e all’esplorazione dell’Axis. La durata può quindi variare da circa 15 ore se giocato a Facile a una trentina se giocato a Normale o Difficile. 

Soul Hackers 2

Questo perché la difficoltà è calibrata per spingere il giocatore verso i contenuti secondari. Il fulcro dell’esperienza gameplay sarà divisa tra Axis e missioni secondarie. Soul Hackers 2 è un gioco che, obiettivamente, ha poco contenuto. Tuttavia gli sviluppatori han lavorato per renderlo il più denso possibile e per ricompensare enormemente il giocatore che si vuole dedicare a tutto ciò che il titolo ha da offrire. Il new game + offre qualche contenuto in più, allungando le ore di gioco, quindi per chi volesse c’è sicuramente molto da approfondire… tuttavia tanto di questo contenuto è riciclato o letteralmente ripetuto.

Detto ciò, c’è comunque molto da amare. Ho apprezzato il mondo di Soul Hackers 2 e le ricompense delle secondarie o dell’Axis sono sempre state soddisfacenti da ottenere. Non si parla solo di abilità passive e non che cambiano completamente il gameplay del gioco, ma anche di eventi sociali che approfondiscono il buon cast di personaggi. Ci sono più di 40 eventi sociali, tutti ben scritti e vari, con interazioni tra personaggi diversi e non solo tra Ringo e il malcapitato di turno (come spesso succede coi Social Link o i Confidant). 

Soul Hackers 2

Il sistema di combattimento è solido, tuttavia è essenziale ampliarlo tramite le ricompense dell’Axis o del potenziamento COMP. Le prime ore possono sembrare limitanti rispetto ad altri Megaten, tuttavia il costante loop di potenziamenti aggiunge tante meccaniche. Soul Hackers 2 non usa il Press Turn system di SMT III, V e i Persona di Hashino, ma si basa invece sulle Tregende, potenti attacchi ad area sferrati a fine turno se le debolezze nemiche sono colpite (e non solo). Tornare ad uno Shin Megami Tensei privo di Press Turn è rinfrescante e ho molto apprezzato come le Tregende si evolvano nel corso del gioco. A livello di puro combattimento, grazie anche alle già citate tante secondarie, Soul Hackers è molto valido, per quanto meno di SMT V.

Esteticamente, al di fuori del riciclo del dungeon, il gioco è fantastico. Il colpo d’occhio è notevole e le varie zone della città rimangono impresse con facilità. Il design generale di personaggi e nemici è di altissimo livello, con uno stile quasi alla The World Ends With You, piazzando Soul Hackers 2 come una via di mezzo tra il vecchio stile della serie e il più colorato e leggero stile di Tokyo Mirage Session. Sicuramente questa cosa può non piacere, tuttavia ho apprezzato come esteticamente siano riusciti a rendere questo gioco unico e distinto. La colonna sonora è tutto sommato sufficiente, tantissime tracce sono purtroppo dimenticabili, tuttavia ci sono delle ottime canzoni in particolare nelle bossfight principali.

Soul Hackers 2Soul Hackers 2 è un titolo che avrebbe potuto essere molto di più, tuttavia ciò che è rimane più che buono. Il gameplay è classica eccezionalità Shin Megami Tensei, ma con dei twist che non si vedevano da anni e che lo distinguono dagli altri titoli recenti. Il cast è solido e memorabile, la trama non sorprende ma nemmeno annoia. Purtroppo i dungeon dall’estetica banale e il layout lineare non mi sono piaciuti troppo e in alcune situazioni ho avuto l’impressione che il progetto possa essere stato rushato. Non si tratta di un moderno classico come Persona 5 o Shin Megami Tensei V, tuttavia se siete già fan della saga o anche semplicemente del genere JRPG difficilmente non lo apprezzerete. Semplicemente, non aspettatevi troppo.

7.9

Pro

  • Sistema di combattimento solido
  • Cast memorabile
  • Eventi Sociali ben scritti
  • Buona estetica

Contro

  • Troppo riciclo
  • Dungeon semplici
  • Poco contenuto
Vai alla scheda di Soul Hackers 2
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