Anche i videogiochi hanno la loro sala d’onore: la World Video Game Hall of Fame, fondata nel recente 2015, si trova nel National Museum of Play a New York e il suo scopo è collezionare i giochi che hanno fatto la storia del medium.
Ne fanno parte giochi come Final Fantasy VII, Grand Theft Auto 3, The Legend of Zelda, Sonic the Hedgehog, DOOM, World of Warcraft e altri. L’infornata del 2019 ne aggiunge quattro, che entrano di diritto nella storia del videogioco secondo i curatori, l’istituzione The Strong. Questi sono: Mortal Kombat, Super Mario Kart, Colossal Cave Adventure e Microsoft Solitaire, l’iconico Solitario di Windows.
Le motivazioni ufficiali si possono leggere sul sito ufficiale. Vediamoli uno a uno:
- Mortal Kombat: rilasciato nel 1992, è una serie che non ha bisogno di presentazioni, così fruttifera da essere arrivata all’undicesimo titolo della serie con Mortal Kombat 11. Molto discusso agli esordi per una violenza mai vista prima nei videogiochi, o meglio, mai così sdoganata, il picchiaduro fa parte della storia del videogioco.
- Super Mario Kart: la popolare serie di kart di casa Nintendo, lanciato anch’esso nel 1992 su SNES, metteva Mario e i suoi amici (e nemici) su dei piccoli veicoli a quattro ruote, arrivando a diventare il quarto gioco più venduto sulla console. La sua eredità è stata raccolta da seguiti via via più tecnici, come Mario Kart Wii o l’ultimissimo Mario Kart 8.
- Colossal Cave Adventure: videogioco per Commodore 64 del lontano 1976, ha l’onore di essere la prima avventura testuale della storia in cui si controlla un avventuroso esploratore, unendo esplorazione e ricerca di tesori con soli comandi di testo può essere considerato tra le fondamenta fantasy videoludico.
- Microsoft Solitaire: il Solitario arrivò su Windows 3.0 nel 1990 e non l’ha lasciato da allora, arrivando sui futuri sistemi operativi di Microsoft fino a windows 10 nella veste di Microsoft Solitarie Collection. Un gioco intuitivo, tra i più classici e scontati (e forse per questo “dimenticato” nel pantheon videoludico) per la Video Game Hall of Fame ha tutto quello che serve per far parte della lista: influenza, longevità e iconicità, travalicando le barriere geografiche (e linguistiche).
